Una nuova ricerca sugli anziani mostra che anche una breve camminata riduce di molto il rischio infarto o ictus. I benefici evidenti dai 3.000 passi al giorno
Cinquecento passi in più al giorno e il rischio di un infarto o di un ictus cala del 14 per cento. Nel conto della salute un vero affare. I 500 passi equivalgono a 400 metri, neanche mezzo chilometro, dunque si può dire che – al netto della pigrizia – la convenienza c’è. Va aggiunto che questo calcolo, presentato in marzo a Boston (Usa) alla sessione 2023 dell’American Heart Association, è stato fatto sugli anziani, dai 70 anni in su, verificando quella netta diminuzione di attacchi cardiaci e cerebrali. «I passi sono un modo facile di misurare l’attività fisica – ha commentato la dottoressa Erin E. Dooley, docente di epidemiologia all’Università dell’Alabama – Comunque la gran parte degli studi finora si sono concentrati dalla gioventù alla mezza età considerando dei livelli di 10.000 o più passi giornalieri che forse sono fuori portata degli anziani».
CONTAPASSI E CONTROLLO DOPO TRE ANNI
I partecipanti a questa ricerca facevano parte di uno studio più ampio, di oltre 15.000 persone, arruolate per un’indagine sull’aterosclerosi. La scelta è stata fatta su 452 volontari che sono stati provvisti di un dispositivo simile a un pedometro, da attaccare su un fianco e in grado di misurare la quantità dei loro passi al giorno. L’età media di questo gruppo era di 78 anni, per il 59 per cento donne. I contapassi venivano portati per tre o più giorni, per dieci o più ore di seguito e la media è risultata di 3.500 passi al giorno. Lasciato passare un periodo di tre anni e mezzo, si è fatta la conta di chi si era ammalato di un disturbo cardiovascolare: il 7,5 per cento dei partecipanti. Insufficienza cardiaca, ictus o problema alle coronarie.
I MAGGIORI PERICOLI SOTTO I 2.000 PASSI
Le analisi complessive hanno inoltre registrato:
- in confronto agli adulti che avevano fatto meno di 2.000 passi al giorno, i coetanei che avevano accumulato 4.500 passi giornalieri mostravano un rischio di eventi cardiovascolari più basso del 77 per cento
- circa il 12 per cento di adulti più anziani con meno di 2.000 passi giornalieri aveva subito un problema cardiovascolare, molti di più del 3,5 per cento di quanti avevano camminato per circa 4.500 passi
- ogni 500 passi compiuti in più al giorno sono risultati equivalenti a un 14 per cento in meno di rischi cardiovascolari tra anziani di 78 anni.
ANCHE I PICCOLI SFORZI CONTANO
«Siamo rimasti sorpresi da quest’ultima scoperta, che basti un quarto di miglio o 500 passi in più al giorno per un così consistente beneficio per la salute del cuore – ha commentato la dottoressa Dooley. – Perché poi è vero che dobbiamo tenerci in esercizio mentre gli anni crescono, ma gli obiettivi da perseguire devono essere accessibili. Ai più anziani si può oggi dire: cominciate con l’aggiungere 500 passi in più alle vostre camminate giornaliere. Si possono incoraggiare piccoli sforzi sapendo che il cuore ne beneficia, senza per questo voler sminuire le attività fisiche più impegnative». Inoltre i passi conteggiati sono quelli dell’intera giornata, non necessariamente compiuti uno dopo l’altro, in un’unica camminata.
GLI 8 PUNTI ESSENZIALI PER UNA VITA LUNGA
A conclusione della ricerca è stato ricordato che “tutti possono migliorare la loro salute cardiovascolare” seguendo gli “8 punti essenziali della vita” dell’American Heart Association:
- mangiare cibi sani
- fare attività fisica
- non fumare
- dormire abbastanza
- mantenere un peso forma
- controllare il colesterolo
- la glicemia
- e la pressione arteriosa.
Come contraltare, è stato sottolineato che negli Stati Uniti, come in Europa, le malattie cardiovascolari mietono più vite di tutte le forme di cancro e di malattie respiratorie messe insieme. Forza, dunque, con i 500 passi in più.
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Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.