Impiantato a Torino il primo dispositivo compatibile con la risonanza magnetica. Finora i pazienti affetti da dolore cronico erano costretti a scegliere o rimuovere l'apparecchio
Arriva da un ospedale italiano una importante novità nel campo della lotta al dolore. Un dispositivo di neurostimolazione midollare compatibile con la risonanza magnetica integrale (MRI) è stato impiantato per la prima volta in un paziente affetto da dolore cronico. L’intervento, eseguito all’ospedale Molinette di Torino, abbatte alcuni limiti importanti all’uso dei neurostimolatori, sempre più usati contro varie forme di dolore.
DOLORE INVALIDANTE - Ha 39 anni ed è affetto da sclerodermia l’uomo cui è stato impiantato il neurostimolatore. La sua è una malattia autoimmune e invalidante, che con il tempo può portare a dolori intensi agli arti. Lui, come molti altri pazienti, finora si è trovato di fronte all’impossibilità di fruire di due risorse che la medicina poteva offrire: la risonanza magnetica per seguire l’evolvere della malattia e la neurostimolazione per alleviare la sofferenza. O l’una o l’altra, dato che i campi elettromagnetici della risonanza possono danneggiare il dispositivo midollare. Anna De Luca, direttore del Centro di Terapia del Dolore della Città della Salute e della Scienza di Torino, ha spiegato così il vantaggio del nuovo dispositivo: «La Risonanza Magnetica è diventata uno standard per la diagnosi e per il controllo nel tempo dell'evolvere di patologie pregresse. Sino a ieri era preclusa ai portatori di neurostimolatori e per effettuarla occorreva prima disimpiantare chirurgicamente il dispositivo. Per contro, in questi anni, numerosi pazienti che avrebbero potuto alleviare il loro dolore cronico con la neurostimolazione non hanno potuto essere sottoposti all'impianto, se consapevoli di dover effettuare risonanze magnetiche».
MARCHIO DI GARANZIA - Quello utilizzato a Torino è il primo sistema impiantabile ad aver ricevuto il marchio di Conformità Europea (CE) di compatibilità con la Risonanza Magnetica (MRI) integrale. I neurostimolatori che agiscono nell’area del midollo spinale sono collocati solitamente sotto la cute dell’addome e sono utilizzati nei casi di dolore cronico neuropatico di vario tipo, derivante da lesioni, diabete, herpes, angina pectoris, ischemie degli arti e sindromi di diversa natura.
Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.