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Alimentazione
Daniele Banfi
pubblicato il 12-09-2011

Sconfiggere l'Helicobacter? E' anche questione di colesterolo



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Alti livelli di colesterolo rendono inefficace il trattamento antibiotico. Dieta e stili di vita sani potrebbero essere dunque un'arma in più per sconfiggere, magari con l'aiuto dei farmaci anti-colesterolo, questo insidioso microrganismo

Sconfiggere l'Helicobacter? E' anche questione di colesterolo

Tra le diverse terapie che utilizzano gli antibiotici per sconfiggere l'Helicobacter pylori, la cura sequenziale è quella che sembra dare maggiori garanzie.

Il ciclo prevede nei primi 5 giorni la somministrazione di un farmaco a base di amoxicillina e successivamente, sempre in concomitanza con il primo farmaco, gli antibiotici claritromicina e tinidazolo.

Da uno studio pubblicato sulla rivista Antimicrobial Agents and Chemoterapy emerge però un dato curioso che riguarda il colesterolo e il suo legame con il tanto temuto microrganismo.

Livelli elevati infatti potrebbero generare il fenomeno della resistenza agli antibiotici, principale causa dell'insuccesso della terapia contro l'Helicobacter.


AGENTE CANCEROGENO

L'Helicobacter è un microrganismo che vive in condizioni di estrema acidità. Per questa ragione trova nello stomaco dell'uomo un habitat ideale per poter crescere. Come il fumo lo è per il cancro al polmone, l'Helicobacter è considerato una delle principali cause del tumore allo stomaco. La scoperta della capacità del microrganismo di generare danni come tumori e ulcere gastriche è valsa il premio Nobel, nel 2005, a Robin Warren e Barry Marshall.


MICRORGANISMI RESISTENTI

Nello studio realizzato dalla Louisiana State University, i ricercatori statunitensi hanno provato a fare crescere in laboratorio delle colonie di Helicobacter pylori in differenti condizioni sperimentali, ovvero in presenza o assenza di colesterolo. Successivamente alle colture contenenti il microrganismo sono state somministrate diverse concentrazioni di antibiotici comunemente utilizzati per il trattamento dell'infezione. Dai dati è emerso che in presenza di colesterolo i microrganismi erano più resistenti all'azione battericida degli antibiotici.


CAMBIARE STRATEGIA

Come dichiara David McGee, uno degli autori della ricerca, «il prossimo passo del nostro studio sarà quello di comprendere se, una dieta sana ed equilibrata e l'utilizzo di farmaci come le statine (molecole che abbassano i livelli di colesterolo n.d.r), possano influenzare il trattamento delle infezioni da Helicobacter. Se così fosse, riducendo i livelli di colesterolo, potremmo essere in grado di curare anche quelle persone che con la normale terapia non hanno ottenuto l'eliminazione del microrganismo».


Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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