Lo mostra una recente ricerca. Una dieta ricca di uova può aumentare anche il rischio cardiovascolare. Il consiglio: chi soffre di diabete non dovrebbe mangiarne più di due alla settimana
Nessun rischio per vene e arterie, almeno nei soggetti sani. Diversa, invece, è la storia se si fa riferimento alla popolazione diabetica, in cui un eccessivo consumo di uova sarebbe il prologo di una maggiore possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Prudenza è raccomandata comunque anche a chi finora non ha mai avuto problemi con glicemia e insulina, perché tuorli e albumi, se assunti in eccessiva quantità, aumenterebbero il rischio di sviluppare il diabete di tipo II.
LO STUDIO
L’associazione tra il consumo di uova nella dieta e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete di tipo II era stato finora poco esplorata. A indagare il campo, adesso, è stato un pool di ricercatori che, in una recente metanalisi basata su studi di coorte prospettici, ha indagato i rischi variabili al crescere dei consumi di uova. La revisione ha dimostrato come il dato non risulti associato a un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Ma una dieta ricca dell’alimento (più di un uovo al giorno) può favorire l’insorgenza del diabete di tipo II, oltre ad aumentare il rischio che pazienti diabetici sviluppino malattie a carico di vene e arterie.
«Sebbene in alcuni casi il periodo di osservazione sia durato anche vent’anni, il dato che emerge è per certi versi anomalo - argomenta Ranuccio Nuti, direttore del dipartimento di scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze all’università di Siena -. Le uova rappresentano una fonte significativa di colesterolo (fino a 200 milligrammi per unità, ndr) e altri acidi grassi insaturi e, considerando l’aumentata incidenza di casi di diabete, mi sarei aspettato una simile crescita anche nel numero di soggetti colpiti da disturbi cardiovascolari».
NO ALLE UOVA PER I DIABETICI?
La metanalisi, per quanto significativa alla luce del numero di studi (16) e coorti (22) osservati, non giustifica cambiamenti riguardo agli attuali consigli dietetici. Anche se a oggi non è ben chiaro, sotto il profilo fisiopatologico, come possa il colesterolo modificare l’omeostasi glucidica e insulinica, ai diabetici si consiglia sempre di consumare le uova con prudenza, in particolare se la condizione è associata a una sindrome metabolica o a una ipercolesterolemia.
Detto in numeri: non più di due uova alla settimana, quando alla popolazione generale si consiglia di non andare oltre le tre unità. L’obiettivo di dietologi e nutrizionisti è sempre il medesimo: tenere il colesterolo sotto controllo. «L'uovo è un alimento a buon mercato che è ricco di proteine ??di alta qualità, minerali, folati e vitamine del gruppo B - spiega Alberto Soriano Maldonado, docente di fisiologia all’università di Granada e autore di una pubblicazioneche ha sminuito il ruolo delle uova nel controllo del colesterolo ematico negli adolescenti -.
Abbiamo notato come il rischio sia invariato anche nei soggetti che ne consumano sette a settimana. La prudenza, invece, serve di fronte alla carne rossa e ai prodotti da forno: sono questi gli alimenti da controllare per ridurre il numero di pazienti affetti da malattie cardiovascolari».
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).