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Alimentazione
Antonella Cremonese
pubblicato il 21-04-2014

La quantità esatta di frutta e verdura? 7 porzioni al dì



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Per la prima volta si è stabilito quanto si dovrebbe mangiare tra verdure e frutta per godere i moltissimi vantaggi in termini di salute

La quantità esatta di frutta e verdura? 7 porzioni al dì

Mangiare frutta, ma soprattutto verdure e anche legumi: freschi, secchi o surgelati, piselli, fave, lenticchie, ceci (e anche lupini e cicerchie, poco usati) fanno bene alla salute e diminuiscono il rischio di tumori e di accidenti cardiovascolari. E’ cosa già nota da anni, ma adesso un grande studio britannico, pubblicato sul Journal of Epidemiology & Community Health, ha mostrato i benefizi di questo tipo di dieta rispetto alla mortalità.  

Dice il dottor Oyniola Oyebode, epidemiologo all'University College di Londra: «Noi sappiamo che è sano mangiare frutta e verdure, ma è stupefacente l’effetto di ampliamento di questa dieta. Il messaggio è chiaro: più ne mangiamo, più ci allunghiamo la vita, non importa a quale età

Lo studio, che ha incluso un campione significativo di popolazione, è stato condotto su ben 65mila individui che hanno adottato questo stile di alimentazione, paragonati a un altro grande gruppo che fa un consumo minore di verdure e frutta. E’ la prima volta che vengono quantificati gli effetti benefici in relazione a ciascuna porzione da 80 grammi.

 

LA PORZIONE SALVAVITA

Ai 65mila partecipanti allo studio, tutti di età superiore ai 35 anni, è stato chiesto quanta frutta e legumi avevano consumato in un periodo di 24 ore .

Il top è stato considerato il consumo di 7 porzioni al giorno. Poi è partito lo studio epidemiologico: i dati raccolti sono stati messi in relazione con i dati di mortalità rilevati nei seguenti otto anni, ed è stata trovata una media del 6,7% di decessi. Rispetto al gruppo di controllo costituito da chi consuma meno di una porzione di legumi e di frutta al giorno, si è visto che la mortalità era più bassa nella misura del 42%, più bassa del 14% rispetto ai consumatori di 1-3 porzioni, e più bassa del 36% rispetto a chi consuma da 5 a 7 porzioni.

Quando sono state esaminate le cause specifiche di mortalità, si è visto che i forti mangiatori di frutta e verdure (almeno 7 porzioni) hanno una mortalità cardiovascolare diminuita del 31% e una mortalità per cancro diminuita del 25%.

 

NON E’ UNA DIETA POVERA

Anche se gli autori dello studio sottolineano che tra dieta di verdure e frutta e diminuita mortalità  non c’è necessariamente una relazione causale, ma solo una forte associazione, i vantaggi sembrano indubbi. Con l’avvertenza di dare una parte preponderante alle verdure: come esempio, 5 porzioni di verdure contro 2 di frutta.

Forse non è facilissimo dare un primato alle verdure nei pasti familiari, perché ad esempio per i legumi secchi occorrono l’ammollo e una cottura prolungata, ma la pentola a pressione può aiutare, e non vanno disdegnati i barattoli di legumi già cotti. E ricordiamoci che non è una «dieta povera»: sempre restando ai legumi, questi contengono più del doppio di proteine rispetto ai cereali, e più proteine anche della carne, pur se di qualità inferiore. Inoltre sono poveri di grassi, e il loro alto contenuto di fibre ha un effetto saziante che può distogliere dagli spuntini.


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