L'esercizio fisico è una vera terapia, capace anche di guarire. Progetti pilota con bici gratis e "fitwalking", la camminata sportiva
L’esercizio fisico è come una medicina per chi è affetto da diabete di tipo 2 e se l’attività è costante nel tempo, unita a una corretta dieta, si può anche guarire. Ma soltanto il 20% dei malati, che in Italia sono 5 milioni, si attiene a questa regola, mentre gli altri preferiscono la terapia medica. Lo ha affermato il professor Livio Luzi, endocrinologo e ricercatore in Italia e all’estero, attualmente professore ordinario di endocrinologia alla facoltà di Scienze motorie dell’Università degli Studi di Milano e direttore del centro di ricerche sui metabolismi del policlinico di San Donato Milanese.
BICI GRATIS - A Strasburgo, in Francia, l’attività fisica è già una medicina. Da settembre i medici curanti potranno rilasciare ricette non per pillole ma per un movimento in bicicletta. Con questa prescrizione, i pazienti potranno ritirare gratuitamente le biciclette municipali per muoversi e star bene. «L’esercizio aerobico della bicicletta – dice il professor Umberto Veronesi – è il modo ideale per eliminare il grasso corporeo in chi non fa movimento e a Strasburgo vogliono lanciare questo messaggio come ausilio di cura a carico del Servizio Sanitario nazionale».
IL PROGETTO ITALIANO – Anche l’Italia sta seguendo questa strada e gli esperti puntano al diabete, la malattia che più facilmente risponde, abbassando la glicemia, all’esercizio fisico. Il professor Luzi, però, ha un progetto ancora più ambizioso: verificare se l’attività fisica può avere successo anche nel diabete di tipo 1, quello che si instaura nei bambini o nell’età adolescenziale per ragioni ancora non completamente note, detto anche insulino dipendente. «L’attività fisica aerobica – ha detto il professor Luzi – fa bene al soggetto con diabete di tipo1, ma finora non è ritenuta curativa. Ci sono però segnali che ci permettono di nutrire qualche speranza, tanto che la Comunità europea ha finanziato un progetto scientifico per studiare l’effetto dell’esercizio fisico nella popolazione insulino dipendente».
I BENEFICI - Sono decenni che è noto che l’esercizio fisico può prevenire e curare il diabete di tipo 2 (diabete legato al sovrappeso, alla sedentarietà, all’obesità e a disordini alimentari). Paradossalmente se il paziente affetto da diabete di tipo 2 si esercita (attività fisica aerobica) a sufficienza, può ridurre fino a sospendere la terapia anti-diabetica (e quindi guarire dal diabete). Questo, collateralmente, riduce in modo drastico la spesa sanitaria correlata al diabete. Purtroppo la dedizione a una attività fisica aerobica costante dei pazienti diabetici è limitata nel tempo e ciò ha prodotto una iniziativa che tende a trasformare la raccomandazione di muoversi in una vera e propria prescrizione medica. E qui entra in campo lo sport, perché i fratelli Damilano, marciatori olimpionici, hanno istituito una scuola per camminatori a Saluzzo, una tecnica di provata efficacia sul fronte della salute, chiamata fitwalking, subito presa in esame dai centri di medicina diabetica. Uno di questi è MultiMedica che ha adottato adotta la tecnica inventata dall’olimpionico Damilano come strumento di prevenzione e terapia per le malattie metaboliche e del sistema cardiovascolare.
IL FITWALKING - Gli specialisti del Gruppo MultiMedica, da sempre impegnati nel promuovere la cultura della prevenzione, hanno adottato il Fitwalking, sostenendone il valore preventivo e terapeutico e proponendolo ai propri pazienti. I primi tre gruppi, formati da 10 pazienti diabetici di tipo 1 e da 20 pazienti diabetici di tipo 2, suddivisi per fasce di età, cominceranno l'attività a metà ottobre, seguiti da istruttori opportunamente formati.
«Il Fitwalking – spiega Stefano Genovese, responsabile unità di Diabetologia e Malattie Metaboliche del Gruppo MultiMedica – è una disciplina sportiva che aiuta il corpo ad equilibrare il proprio metabolismo; è una camminata di tipo sportivo a differenti livelli di intensità e di durata, a seconda dell’efficienza fisica e del grado di allenamento, con una forte valenza terapeutica. E' particolarmente indicato per i pazienti con diabete mellito di tipo 2 perché può essere praticato quasi a tutte le età e non richiede strumenti o spazi dedicati. Servono solo un abbigliamento adeguato, il tempo e sopratutto la volontà. È dimostrato che nei soggetti a rischio di diabete, un approccio terapeutico basato su attività fisica e dieta riduce il rischio di sviluppare la malattia del 60%. Nei pazienti già diabetici l'attività fisica migliora la glicemia e l'emoglobina glicata e riduce anche gli altri principali fattori di rischio cardiovascolare».
FA BENE AL CUORE - «L'attività fisica è importante anche nel trattamento dei pazienti con malattia cardiovascolare o con aumentato rischio cardiovascolare – conferma Francesco Donatelli, direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell'IRCCS MultiMedica e Ordinario di Cardiochirurgia presso l'Università degli Studi di Milano -, compresi quelli affetti da ipertensione, angina pectoris, esiti d’infarto miocardico, malattia vascolare periferica, o insufficienza cardiaca. Inoltre è una componente importante della riabilitazione cardiovascolare. Diversi studi hanno dimostrato che i programmi di esercizio fisico possono ridurre in modo significativo la mortalità totale, così come la morte causata da infarto del miocardio».