Entrare a scuola più tardi permette ai bambini di dormire quasi un'ora in più e di essere anche più attenti tra i banchi. A Brindisi esperimento al via da settembre
A scuola? L'ideale sarebbe arrivarci non prima delle nove. Così facendo, i bambini dormirebbero meglio e sarebbero poi più ricettivi una volta tra i banchi. L'opinione circola da un paio d'anni tra gli addetti ai lavori: tra neuroscienziati, pediatri, piscologi e insegnanti. E a suffragarla c'è un ultimo studio, pubblicato sulle colonne della rivista scientifica Sleep. A essere coinvolto un gruppo di studenti di Singapore, dove però la campanella suona ancora prima che in Italia: alle 7,30. Non a caso il problema dello scarso riposo dei bambini è un problema piuttosto sentito nella Città-Stato del sud-est asiatico.
Gli adolescenti? «Dovrebbero dormire 8-10 ore per notte»
COSI' SI PUO' DORMIRE FINO A UN'ORA IN PIU'
I ricercatori di Oxford hanno osservato un gruppo di bambine di età compresa tra sette e dieci anni, che per quasi un anno sono entrati a scuola con 45' di ritardo: non più alle 7,30, ma alle 8,15. Prima dell'avvio dello studio e nell'arco del periodo di osservazione, nelle giovani scolare sono state rilevate le variazioni di diversi parametri: la durata del sonno, lo stato di sonnolenza, i livelli di umore e l'eventuale comparsa di segni in grado di lasciar prevedere uno stato depressivo. Un aumento del tempo da dedicare al riposo, registrato uno e nove mesi dopo l'avvio dello studio e quantificabile in media in poco meno di trenta minuti, ha determinato un miglioramento di tutti i parametri. Un risultato analogo a quello rilevato da altri studi dello stesso tipo, quasi tutti però condotti in Paesi occidentali. Dall'inizio alla fine dello studio è cresciuta è anche la quota (dal 6,9 al 16 per cento) di giovani che sono arrivati a dormire otto ore a notte, considerata la soglia minima per dei bambini alle soglie dell'adolescenza.
SCUOLA IN RITARDO AL VIA ANCHE IN ITALIA
L'idea di iniziare la scuola più tardi è percorsa già da qualche anno in Gran Bretagna con il progetto «Teensleep», attivo in oltre cento scuole Oltremanica e i cui risultati sono attesi entro la fine dell'anno. Ma la svolta è a un passo anche in Italia, dove un progetto analogo partirà da settembre a in una scuola secondaria di secondo grado (istituto tecnico superiore) di Brindisi. L'ingresso avverrà alle 10. «Oggi i ragazzi vanno a letto più tardi rispetto ai miei tempi, mentre le ore necessarie per favorire il processo dell’apprendimento sono rimaste le stesse: da otto a dieci per notte - afferma Luigi De Gennaro, ordinario di psicofisiologia alla Sapienza di Roma-. Ecco perché l’idea di spostare in avanti l’inizio delle lezioni si tramuterà in un vantaggio per gli studenti». La posta in gioco è alta: rispettare i livelli circadiani è essenziale per ottimizzare le capacità di allerta e concentrazione. La deprivazione di sonno è al contrario associata a stanchezza, frustrazione, ansia, aumento di peso, ipertensione, comportamenti rischiosi, abuso di alcol e droghe. Un riposo di meno di 6 ore a notte può portare a cambiamenti nell'attività dei geni che regolano il sistema immunitario e a un più alto rischio di influenza e malattie metaboliche.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).