Schermi piatti e poca attività fisica sarebbero causa di pressione alta fin dalla più tenera età. Lo attesta un ampio studio su oltre 5 mila bambini, italiani compresi
Non è più solo un problema dei grandi. A soffrire di pressione alta sono anche i bambini, con una incidenza in aumento per colpa di troppe ore passate davanti a schermi di tv, pc o consolle, con rischi maggiorati se si aggiunge anche l’inattività fisica. A mettere in guardia dai pericoli di una vita pigra fin da bambini, con ripercussioni sul benessere del cuore in età adulta, è un ampio studio condotto dall’università di Saragozza (Spagna) e di San Paolo (Brasile), pubblicato sull’International Journal of Cardiology.
IPERTENSIONE: QUANTO INCIDE
LO STILE DI VITA?
LO STUDIO
Cinque mila bambini europei, originari di Spagna, Germania, Ungheria, Cipro, Estonia, Svezia, Belgio e Italia compresa, di età compresa fra i 2 e i 10 anni, tenuti sotto osservazione ‘cardiovascolare’ per un periodo di due anni. Con un unico scopo: stimare quanto lo stile di vita, in particolare la sedentarietà intesa sia come tempo trascorso davanti a uno schermo piatto di qualsiasi natura, ma anche come assenza di attività fisica possa contribuire ad innalzare i valori pressori sin dalla più giovane età. È il profilo dello studio Idefics (Identification and Prevention of Dietary and Lifestyle-induced Health Effects in Children and Infants): condotto in collaborazione da Spagna e Brasile, attesterebbe che ben 110 bambini europei su 1000 (quindi l’11%) mostrano una pressione sanguigna elevata già in età pediatrica e/o pre-adolescenziale, che significa potenzili rischi aumentati per malattie cardiovascolari da grandi. E qui niente di nuovo, perché si sa che l’inattività fisica fa male al metabolismo, stimolando lo sviluppo di malattie ad esso correlate (diabete, obesità e disturbi cardiovascolari appunto). La novità dello studio sta nella quantificazione dei minuti dannosi alla salute del cuore, perché passati in poltrona o a fare flanella. «Sono sufficienti a un bambino poco più di due ore al giorno di film, videogiochi, navigazione in Internet o chat - ha precisato Augusto César F. de Moraes, primo autore dello studio - per sviluppare un rischio, anche maggiorato del 30%, di diventare un adulto iperteso».
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CI VUOLE (ANCHE) UN PO’ DI MOTO
Senza attività fisica tutto peggiora. Lo studio mette infatti in evidenza che un bambino che pratica sport per meno di un’ora al giorno aumenta addirittura del 50% le possibilità di essere soggetto da grande a pressione alta. Come mai questo fatto? «L’evidenza scientifica – aggiunge ancora il ricercatore - mostra che l’attività fisica è un potente vasodilatatore; mano a mano che il tasso di dilatazione del cuore aumenta, la pressione arteriosa diminuisce». Da qui la raccomandazione a praticare almeno un’ora di esercizio fisico al giorno e di evitare la sedentarietà assoluta, o di limitarla al massimo. «La pressione alta – ha dichiarato ancora de Moraes - può causare importanti problemi cardiovascolari nel corso della vita, soprattutto in età adulta, aumentando ad esempio il rischio di danni ischemici o di infarto».
QUANDO E’ ALTA LA PRESSIONE DEI PICCOLI?
E’ più difficile stimarlo rispetto all’adulto, ma la pressione arteriosa di un bambino può essere considerata elevata se supera il 95% di quella registrata in altri soggetti di uguali età, peso e sesso. «I dati registrati nei bambini europei – conclude il ricercatore – restano allarmanti perché evidenziano già dalla più tenera età comportamenti sedentari diffusi che rischiano di consolidarsi con l'avanzare degli anni». Con implicazioni sulla salute (presente) e futura che non sono da sottovalutare.