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Pediatria
Daniele Banfi
pubblicato il 10-08-2023

Approvato il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 23-25



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Dopo mesi di stallo finalmente via libera al Piano. Armonizzare l'offerta, incrementare le coperture vaccinali e separazione del calendario tra le principali novità

Approvato il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 23-25

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 23-25 è finalmente realtà. Dopo mesi di tira e molla, in conferenza Stato-Regioni è stato approvato definitivamente il documento che sancisce le strategie future del prossimo triennio nel contrasto alle malattie infettive tramite vaccinazione. Un documento in cui sono state messe nero su bianco quelle azioni concrete e strategie efficaci al fine di incrementare le coperture vaccinali soprattutto nei soggetti ad alto rischio di patologia, rafforzare la Governance, migliorare le reti e percorsi di prevenzione vaccinale attraverso un approccio centrato sulle esigenze del cittadino e armonizzare l'offerta vaccinale su tutto il territorio.

CHE COS'È IL PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE VACCINALE?

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale è un programma strategico che ogni Stato sviluppata per garantire l'accesso universale e la somministrazionedei vaccini nella popolazione. Si tratta di un documento che mira a prevenire la diffusione di malattie infettive attraverso la vaccinazione riducendo così l'incidenza di malattie evitabili e promuovendo la salute pubblica. Il piano, in concreto, deve includere obiettivi specifici di copertura vaccinale, linee guida per le scelte vaccinali, sistemi di monitoraggio e campagne informative per educare il pubblico sull'importanza dei vaccini.

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QUALI SONO I PRINCIPALI NUOVI OBIETTIVI?

Per quanto riguarda il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 23-25, ecco i principali obiettivi che si dovranno raggiungere:

  • Mantenere lo status polio-free
  • Raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia
  • Rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate
  • Raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale
  • Promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente
  • Ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e/o con bassa copertura vaccinale
  • Completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale
  • Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino
  • Rafforzare la comunicazione in campo vaccinale
  • Promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia

LA SEPARAZIONE DEL CALENDARIO VACCINALE

Un'altra grande novità del documento riguarda la separazione del Piano dal calendario vaccinale. Quest'ultimo contiene l'elenco ufficiale dei vaccini obbligatori e consigliati per età con le relative tempistiche di somministrazione. Averlo separato dal Piano consentirà di aggiornare la programmazione periodicamente a seconda delle novità dei vaccini disponibili, delle raccomandazioni delle società scientifiche e delle contingenze epidemiologiche senza dover approvare un nuovo Piano Nazionale.  

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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