La storia di Daniela, 39 anni, colpita da un tumore al seno. Oggi che la malattia è alle spalle, il racconto della sua esperienza per sostenere la ricerca scientifica
È bella anche con la testa rasata mentre ride, grida e si entusiasma in mezzo al gruppo delle amiche da una vita nelle immagini che ha postato sulla piattaforma Insieme di Fondazione Umberto Veronesi. Ride anche ora, parlando al telefono, Daniela Erriquez. Anche se deve raccontare una storia non proprio felice. La malattia, un tumore al seno. «Ma disperata non lo sono stata mai. Tranne una sola notte, prima della chemioterapia. Mi svegliai nel panico, non riuscivo a respirare, piangevo. Poi mi sono detta: bisogna reagire».
L'IDEA DI RACCOGLIERE FONDI PER LA RICERCA SUI TUMORI FEMMINILI
Oltre alla famiglia che le è stata molto vicina, Daniela, 39 anni, di Torino, impiegata amministrativa, parla al suo «gruppo»: le compagne nella passione del basket, dove è stata giocatrice e allenatrice. «Unite da 26 anni, siamo cresciute insieme, da ragazze, poi donne, poi madri», spiega. E la parola d’ordine che si passano è: «Questa è una partita che si vince insieme». Lo scrive anche nella sua raccolta fondi, attivata sulla piattaforma Insieme. Obbiettivo: lasciare un segno e fornire un contributo alla ricerca scientifica finanziata da Fondazione Umberto Veronesi.
IL TUMORE SCOPERTO IN UN MOMENTO GIÀ DIFFICILE
La scoperta di «Roccobastardo», come Daniela chiama per ironia e sfida il nodulo al seno molto grande che scopre il 27 settembre 2019, avviene per di più in un periodo difficile, una separazione complicata dal marito. Incomincia la chemio per ridurre le dimensioni del tumore. «Per fortuna pian piano si vedevano miglioramenti, “roccobastardo” si restringeva», racconta Daniela. «Infine nell’aprile 2020 l’intervento: mastectomia totale, non si poteva fare altrimenti date le misure del tumore». Seguono mesi di radioterapia. «Ora sono in lista d’attesa per l’intervento di ricostruzione del seno». La tappa finale, liberatoria.
L’ESPERIENZA DEL TUMORE AL SENO RACCONTATA ALLE ALTRE DONNE
Cosa può dire di questa esperienza alle altre donne? Daniela ancora una volta sorprende: «Che è stata una grande rinascita», afferma con entusiasmo. Perché? «Ho capito che stavo seguendo una vita sbagliata. Nel senso che mi prendevo a cuore tutto, mi facevo del male da sola. Ora sono diventata più egoista, se così si può dire, del mio bene». Tra i suoi beni primeggia la figlioletta Diletta, di 4 anni. «A lei ho pensato per prima, con timore, quando ho saputo del tumore. Adesso mi batterò per lei. Perché lei è la mia vita. Vita pura».
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.