L’IARC pubblica la guida alla prevenzione dei tumori del cavo orale nel mondo. Alcol, fumo e HPV i fattori di rischio evitabili
Come si possono ridurre i casi e le vittime dei tumori del cavo orale? Se lo sono chiesti gli esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), che hanno pubblicato un rapporto dedicato alla prevenzione dei tumori della bocca e del cavo orale. Il Gruppo di lavoro ha valutato le evidenze scientifiche disponibili sui benefici di misure di prevenzione di vario tipo: dallo smettere di fumare e masticare tabacco (in uso in diverse parti del mondo) all’abbandonare l’alcol, fino ai metodi di screening per i tumori del cavo orale. I risultati saranno pubblicati in forma estesa nel volume 19 degli IARC Handbooks of Cancer Prevention.
LA DISTRIBUZIONE NEL MONDO
Una parte importante delle valutazioni dell’IARC riguarda ciò che accade nei paesi a reddito medio-basso. Nel mondo, i tumori di bocca e labbra sono al sedicesimo posto per incidenza e mortalità; colpiscono duramente soprattutto i maschi in aree come il Sudest asiatico e il Pacifico occidentale, legati a doppio filo con l’abitudine di masticare tabacco e betel nut, o noci di Areca. Il rapporto ricorda anche che circa il 2 per cento dei tumori del cavo orale, globalmente, si deve all’infezione da papillomavirus, soprattutto al ceppo HPV16. Il punto focale è proprio che questi tumori si possono prevenire. Come? Voltando le spalle ai due fattori di rischio che dominano gli studi epidemiologici: il tabacco e l’alcol.
IL FUMO E I TUMORI DELLA BOCCA
Il tabacco, ad esempio. Già nel 2007 l’IARC rilevava che in chi ha smesso di fumare il rischio di cancro del cavo orale diminuisce, tanto più quanto si prolunga l’astinenza da sigarette, sigari e simili. In un’ampia metanalisi venne calcolato che per chi smette di fumare dopo vent’anni il rischio diventa uguale a quello di un non fumatore, ma già dopo 4 anni le probabilità scendono del 35 per cento, rispetto ad un fumatore. Inoltre l’incidenza di leucoplachia, un’alterazione pretumorale delle mucose del cavo orale, diminuisce rapidamente con l’astinenza dal fumo.
L'ALCOL E IL CANCRO ORALE
Anche smettere di bere aiuta a ridurre le probabilità di sviluppare un cancro della bocca. Fra i vari dati analizzati, tutti coerenti nel rilevare un’associazione diretta fra consumi di alcolici e incidenza di questo tipo di tumori, emerge la riduzione del 43 per cento del rischio in un forte bevitore (almeno tre drink al giorno) che ha smesso da 20 anni rispetto a un bevitore corrente.
I TUMORI DEL CAVO ORALE IN ITALIA
In Italia le stime dell’Associazione registri tumori e AIOM accorpano i tumori del cavo orale a quelli di faringe e laringe, e indicano circa 9.900 nuove diagnosi e 4.100 vittime nel 2020. E si sottolinea la difficoltà della prevenzione, poichè i fattori di rischio (alcol, fumo, HPV) anche se noti sono poco controllati; e si fatica anche con la prevenzione secondaria, ovvero la capacità di diagnosticarle in fase precoce: può bastare la richiesta di un controllo per una lesione che non si rimargina, una visita dal dentista o dall’igienista dentale per fare la differenza. La prevenzione, conclude il gruppo di lavoro del rapporto Aiom I numeri del cancro in Italia 2021, «potrebbe dare ottimi risultati, per la buona prognosi di queste neoplasie quando diagnosticate in fase precoce, ma le fasce sociali più a rischio sono poco sensibili ai controlli clinici periodici. Per questi motivi oltre la metà dei casi vengono diagnosticati in fase localmente avanzata o già metastatica».
Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il progresso delle scienze. Dona ora.
Fonti
Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.