Lo screening mammario si interrompe a 74 anni, ma nulla vieta di proseguire. Anche l'autopalpazione resta importante. Come cambiano i sintomi
Fino a che età bisogna fare la mammografia? Grazie!
Claudia (domanda pervenuta tramite il form l’Esperto Risponde)
Risponde la dottoressa Daniela Bernardi, Responsabile della Radiologia Senologica e Screening di Humanitas
Il programma di screening prevede che le donne siano invitate a eseguire una mammografia gratuita fino all'età di 74 anni. Da questa età, infatti, il beneficio atteso da una eventuale diagnosi precoce si riduce a causa della cosiddetta "mortalità competitiva". Significa che esistono altre patologie che prendono il sopravvento come ad esempio le malattie cardio-vascolari che sono molto frequenti e rischiano di compromettere la sopravvivenza della donna, in maniera molto più significativa rispetto a un eventuale tumore asintomatico al seno che viene diagnosticato in tarda età. Il beneficio di diagnosticare un tumore in fase precoce, dunque, si riduce a questa età.
Tuttavia, anche se l’indicazione è quella di interrompere lo screening dopo i 74 anni, si consiglia alle donne di proseguire con l’autopalpazione, semplicemente quando si fa la doccia o il bagno, per tenere d’occhio alcuni importanti sintomi che potrebbero insospettire.
I sintomi più frequenti che devono destare un allarme sono:
- la comparsa di un nodulo palpabile
- il cambiamento della conformazione del capezzolo
- la presenza di secrezioni di sangue dal capezzolo.
- il dolore, che normalmente non ha un significato particolarmente sospetto deve essere approfondito perché, in tarda età, non dovrebbero esserci stimolazioni ormonali tipiche, invece, delle donne più giovani nelle quali il dolore è frequente.
Bisogna inoltre dire che, al giorno d’oggi, la maggior parte delle donne arriva a 74 anni in un ottimo stato di salute: in questi soggetti non vedo motivo per non continuare, in maniera autonoma, a effettuare i controlli mammografici. Le donne che non ricevono più l'invito da parte dello screening organizzato dal Sistema Sanitario Nazionale possono quindi continuare a programmare i propri controlli, tendenzialmente ogni due anni, tenendo in considerazione le indicazioni del radiologo senologo.
Generalmente le donne continuano a eseguire i controlli mammografici. Sono poche quelle che li interrompono: si tratta solitamente delle donne meno sensibilizzate al problema del tumore al seno, mentre chi lo è, specie per la presenza di casi in famiglia, continua: il mio invito è di farlo, compatibilmente con il proprio stato di salute.
Sostieni la ricerca, sostieni la vita. Dona ora per la ricerca contro i tumori femminili