Dall'11 al 17 marzo i neurologi di tutto il mondo celebrano la settimana del cervello, per far sapere che oggi si riescono a individuare le malattie degenerative cerebrali molto prima dei sintomi esterni
Dalla “settimana” al “decennio del cervello”, proclamato e inaugurato di recente dal presidente americano Barak Obama, con un finanziamento di 3 miliardi di dollari che dovrebbero stimolare al massimo i vari centri di ricerca. Obiettivo: lo dice il nome “Brain Activity Map”, vale a dire mappare tutte le attività del cervello. «Ma anche l’Europa ha lanciato a fine gennaio un grande programma sulla decifrazione del cervello», spiega il presidente della Società italiana di neurologia, Giancarlo Comi, «ma puntando più sugli aspetti di bionica, sull’interfaccia uomo-computer».
Nome della ricerca europea: “Human Brain Project”, ossia arrivare a costruire una simulazione del cervello umano.
«E’ stata lanciata una sfida, una grande gara tra Stati Uniti ed Europa, come avvenne per la corsa alla scoperta del genoma. E per la prima volta oggi, grazie al profondo sviluppo dell’imaging strutturale del cervello, disponiamo degli strumenti per andare a vedere dentro la materia grigia e a mappare tutti i sistemi che la compongono. E’ un’avventura eccezionale!».