La tecnica chirurgica permette di asportare la prostata risparmiando i fasci di nervi responsabili dell’erezione. Ma l'intervento è complesso e può non essere radicale
La chirurgia «nerve-sparing» è una tecnica chirurgica che punta ad
asportare la prostata risparmiando due fasci di nervi che scorrono ai lati
della ghiandola e sono diretti al pene. Questi nervi sono responsabili
dell’erezione. Lo scopo della chirurgia «nerve-sparing» è dunque quello di ridurre il rischio di avere problemi di erezione dopo l’intervento di prostatectomia.
A seconda dei casi, la tecnica consente di salvare uno o entrambi i fasci
vascolo-nervosi. Si tratta di un intervento non semplice e che non sempre
si riesce a portare a termine con successo. Inoltre non può essere effettuato
in tutti i casi, ma soltanto quando il tumore è confinato dentro la ghiandola
prostatica e non si trova troppo vicino ai fasci vascolo-nervosi.
Anche in queste circostanze, è stato però osservato che la tecnica
«nerve-sparing» può comportare un maggiore rischio che il tumore non sia
rimosso completamente (quelli che in linguaggio medico vengono definito
«margini positivi»). Diversi studi hanno osservato che si ottengono migliori
risultati con la chirurgia robotica.