Gli studi sugli effetti collaterali a lungo termine della cannabis terapeutica sono ancora pochi, ma occorre prudenza con chi ha problemi al cuore, perché potrebbe portare a tachicardia
Gli studi sugli effetti collaterali a lungo termine della cannabis terapeutica sono ancora pochi e non è pertanto possibile essere accurati così come quando invece si parla degli stessi determinati però da un utilizzo ricreativo della sostanza. La differenza è data sopratutto dalla concentrazione del principio attivo, il tetraidrocannabinolo (Thc), responsabile tanto degli effetti terapeutici quanto dei possibili effetti collaterali.
Detto ciò, la cannabis a scopo terapeutico non andrebbe comunque somministrata a chi ha problemi al cuore, perché potrebbe portare a tachicardia. Altri effetti collaterali evidenziati dagli utilizzatori a scopo ricreativo sono l'alterazione dell'umore, l'ansia e la depressione, la secchezza della bocca, il rossore degli occhi e l'alterazione del sonno.
L'approfondimento con Vittorio Andrea Guardamagna, direttore dell'unità di cure palliative e terapia del dolore dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.