Il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto è più alto per chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali (Crohn e rettocolite ulcerosa). Ecco perché la colonscopia, in questi casi, è ancora più importante
La rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn sono condizioni infiammatorie croniche intestinali caratterizzate da un’alternanza di differenti fasi: remissione (malattia non attiva) e recidiva (malattia attiva).
Queste malattie intestinali necessitano in modo continuativo di terapia medica e, in alcuni casi, i più severi, di terapia chirurgica.
Attualmente in Italia si stima che le persone affette dalle due condizioni siano tra 200 e 250mila. In passato la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn portavano al decesso anche di più di tre pazienti su dieci.
Oggi il rischio di mortalità è ridotto all’1-2 per cento, ma c'è un aspetto che interessa tanto i pazienti quanto gli specialisti: la probabilità che un paziente sviluppi un tumore del colon-retto.
L'entità di questo rischio è descritta da Marco Soncini, direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia, Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e tesoriere dell'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo).