Utilizzato in erboristeria, l'agnocasto è studiato per gli effetti benefici sui sintomi premestruali e in premenopausa. Il parere del ginecologo
L'agnocasto può sostituire la diminuzione del progesterone in premenopausa o può ridurre lo scompenso di progesterone?
Luana, (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)
Risponde Mario Preti, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia, dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università degli Studi di Torino
Cara signora,
gli estratti dei frutti dell'agnocasto (Vitex agnus-castus, nella foto in fiore) sono ampiamente usati per trattare i sintomi premestruali. Studi controllati con placebo indicano che uno dei sintomi premestruali più comuni, ovvero il dolore mammario premestruale (mastalgia) è influenzato positivamente da un estratto di agnocasto per l’azione benefica, dimostrata in letteratura, sui livelli di prolattina sierica. Inoltre, numerosi studi meno rigidamente controllati indicano che gli estratti di agnocasto hanno effetti positivi anche su altri sintomi psichici e somatici associati alla sindrome premestruale.
Inoltre in alcuni studi si osserva che l’agnocasto è in grado di normalizzare una fase luteale abbreviata, aumentando i livelli di progesterone luteale medio, tipico della premenopausa.
La ‘qualità’ metodologica degli studi tuttavia può variare e presentare alcuni limiti, ad esempio le piccole dimensioni del campione considerato, eterogeneità delle condizioni da trattare e la gamma di trattamenti di riferimento. Pertanto indicazioni più certe si avranno dall’avvio di eventuali ulteriori ricerche.
Foto di Stan Shebs, via Wikimedia Commons
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