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L’impianto di una protesi a seguito di un intervento per la rimozione di un tumore al seno può aumentare il rischio di incorrere in un raro tumore chiamato linfoma anaplastico a grandi cellule. Tuttavia si tratta di un rischio bassissimo. Il linfoma origina dalla capsula intorno alla protesi (più frequentemente da quelle in silicone che saline). In quel tessuto può insorgere un’infiammazione cronica che altera il normale metabolismo delle cellule. Si tratta di una neoplasia piuttosto aggressiva ma per cui esistono trattamenti.
Soprattutto, però, si tratta di un tumore molto raro: nel 2014 nel mondo si sono contati meno di duecento casi di linfoma anaplastico a grandi cellule a fronte di milioni di donne che vivono con una protesi al seno. L’impianto di una protesi al seno, dunque, è una procedura sicura, anche perché tutte le donne che hanno protesi mammarie effettuano già regolarmente un controllo annuale con ecografia mammaria che può identificare precocemente eventuali anomalie.
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