Risponde Elisabetta Fulgione, dermatologa della scuola internazionale di medicina estetica del FatebeneFratelli
o e mio marito, entrambi in sovrappeso, abbiamo iniziato da due mesi una dieta ipocalorica. La perdita di peso, in entrambi, è già riscontrabile. Ma nel mio caso sono comparse anche le smagliature, soprattutto nell’interno coscia e sui fianchi. Vorrei conoscere l’origine di questo inestetismo e quali sono le possibilità al momento più impiegate per eliminarlo.
Lucia (L’Aquila)
Risponde Elisabetta Fulgione, dermatologa della scuola internazionale di medicina estetica del FatebeneFratelli
Le smagliature sono delle cicatrici lineari atrofiche la cui patogenesi è ancora sconosciuta. Si localizzano nelle sedi di maggiore tensione cutanea e sviluppo del tessuto adiposo: superficie posteriore delle braccia, seno (nelle donne), addome e fianchi, glutei, cosce, ginocchia e regione lombosacrale (sesso maschile). Sembra che un ruolo determinante nella loro formazione possa essere svolto da un fattore “biochimico” ormonale (cortisolo) e da un fattore “meccanico” di stiramento.
Le smagliature si formano in seguito a condizioni patologiche (malattie metaboliche ed endocrine quali obesità, denutrizione, sindrome di Cushing, sindrome di Marfan), all'uso di farmaci (terapie cortisoniche sistemiche e topiche per lunghi periodi) o in condizioni fisiologiche quali pubertà, drastici aumenti di peso o dimagrimento, gravidanza e pratiche sportive che possono far aumentare bruscamente la massa ed il volume della muscolatura.
Nelle donne e nella popolazione caucasica si osserva una maggiore incidenza dell’inestetismo nella pubertà (12-16 anni), mentre il picco massimo di comparsa (60-90%) è dato nell’età adulta (30-40 anni). Nell’uomo, sebbene l’incidenza sia inferiore rispetto al sesso femminile (2 a 1), si può osservare maggiormente tra i 14 e i 20 anni.
Oltre ai trattamenti dermocosmetici e farmacologici presenti in commercio e utili per la cura delle fasi iniziali delle smagliature, molte sono state nel tempo le terapie proposte per migliorare questi inestetismi: dalla tretinoina topica all’assunzione orale della centella asiatica fino alle infiltrazioni di glucosaminoglicani e ai peeling medio-profondi in parte utilizzati in associazione con altre metodiche. Ma le recenti acquisizioni tecnologiche hanno consentito di ampliare il ventaglio delle opzioni terapeutiche che, pur non essendo spesso completamente risolutive, consentono di ottenere un risultato estetico soddisfacente.
Tra queste la più impiegata è il needling, una tecnica di biostimolazione meccanica che si basa sull’utilizzo di un dispositivo medico dotato di sottili aghi di acciaio fissati su uno o due rulli che creano delle piccolissime soluzioni di continuo sulla cute. L’azione meccanica del needling può essere potenziata abbinando il trattamento con la terapia fotodinamica (fotoneedling) o semplicemente associando l’utilizzo di sostanze ad alto potere ristrutturante (mesoneedling). Altre metodiche utilizzate sono la radiofrequenza non ablativa e frazionata, la biodermogenesi, la fototerapia led, la carbossiterapia, l’impiego di luce pulsata.