È scomparso un mese fa. Biologo e ricercatore, per tre anni vincitore di un grant della Fondazione, ha dato un contributo importante alla lotta al melanoma e al tumore del seno
Quando pensiamo ai ricercatori, soprattutto coloro che lavorano per combattere le malattie, molte cose vengono in mente: passione, dedizione, gioventù, conoscenza, vita. Forse perché i ricercatori in qualche misura conoscono i segreti del corpo umano, ci sembra quasi impossibile pensare che qualcuna delle stesse malattie possano colpire coloro che cercano di sconfiggerle. Così quando muore improvvisamente un ricercatore di 39 anni, ci sentiamo ancora più spaesati. E, come sempre quando a finire è una vita nel fiore degli anni, il cuore è pieno di dolore e incredulità.
Angelo Cicalese era un biologo, e fin dalla tesi di laurea ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica per combattere i tumori. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere personalmente Angelo quando entrambi lavoravamo nei laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Eravamo in gruppi di ricerca diversi, ma quando ho iniziato la tesi di laurea nel 2005 condividevamo lo stesso laboratorio, il numero 9 al terzo piano. Le nostre postazioni di lavoro erano a pochi banconi di distanza. Come accade a tutti i tesisti, nei miei primi mesi combinavo più pasticci che buoni risultati, e molti sono stati i momenti di sconforto. Angelo, di alcuni anni più grande di me, era sempre lì, pronto a dare un suggerimento tecnico, una dritta su come superare un vicolo cieco, una parola di incoraggiamento.
In otto anni di lavoro in laboratorio raramente ho visto un ricercatore appassionato e dedito al lavoro come Angelo. Per lui non esistevano orari, né sabati né domeniche quando c’era da concludere un esperimento. Nonostante questo, non si è mai tirato indietro quando c’era da aiutare un collega, offrendo generosamente il suo aiuto, le sue competenze e la sua esperienza, oltre che l'amicizia. Il valore e la professionalità di Angelo è dimostrata anche dal fatto che ha vinto per tre anni consecutivi una borsa di ricerca di Fondazione Veronesi, assegnate tramite una dura selezione bastata sul curriculum professionale e sulla bontà del progetto. Nel 2013 e 2014 Angelo ha lavorato per trovare nuovi geni bersaglio per terapie del melanoma e nel 2015 aveva iniziato un progetto sul tumore al seno, portando contributi di altissimo livello scientifico alla lotta contro due tra i tumori più diffusi che colpiscono ogni anno milioni di persone al mondo.
La Fondazione Umberto Veronesi si unisce al cordoglio della famiglia, degli amici e dei colleghi per la scomparsa inattesa di Angelo Il suo esempio continuerà a essere fonte di ispirazione per i ricercatori e tutti coloro che credono nel progresso della scienza per migliorare la vita delle persone.
Chiara Segré
Chiara Segré è biologa e dottore di ricerca in oncologia molecolare, con un master in giornalismo e comunicazione della scienza. Ha lavorato otto anni nella ricerca sul cancro e dal 2010 si occupa di divulgazione scientifica. Attualmente è Responsabile della Supervisione Scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, oltre che scrittrice di libri per bambini e ragazzi.