Nelle donne fra i 40 e i 53 anni le vampate possono essere associate a un maggior rischio cardiovascolare in menopausa. Saperlo permette di prevenire i disturbi
Le vampate di calore, se compaiono presto potrebbero essere il segnale di un maggior rischio cardiovascolare. Note come uno dei più comuni (e fastidiosi) sintomi della menopausa, toccherebbero il 70 per cento delle donne e solo in un terzo dei casi in modo frequente o grave. Ma dalla rivista Menopause della società nordamericana di studi sulla menopausa arriva un avvertimento: nel caso delle donne più giovani le vampate per la fine del ciclo mestruale potrebbero legarsi a un rischio cardiovascolare. Uno studio condotto da esperti dell’Università di Berna (Svizzera), ha preso in esame 272 donne non fumatrici di età 40-60 anni. È emerso che tra quelle più giovani, 40-53 anni, la presenza di vampate di calore è risultata associata a una ridotta funzione endoteliale, ovvero una ridotta elasticità dei vasi sanguigni. Si tratta di una disfunzione vascolare che potrebbe preludere a disturbi cardiovascolari.
CONTRAZIONI VITALI
L’endotelio è uno strato di cellule che fodera l’interno dei vasi sanguigni. Lo stato della funzione endoteliale è considerato un fattore chiave per presagire lo sviluppo di aterosclerosi, che poi influenza la capacità di contrarsi e dilatarsi dei vasi. Se non curata, l’aterosclerosi può produrre problemi seri come ischemie o infarti. Poterla prevenire, dicono gli autori della ricerca, si può, cambiando lo stile di vita della paziente e correggendo i principali fattori di rischio e sottoponendosi ai controlli necessari.
ANCHE DURANTE IL CICLO
Ricerche recenti evidenziano che le vampate di calore possono manifestarsi prima di quanto previsto, anche durante gli ultimi anni in età riproduttiva della donna e non necessariamente solo nel periodo pre-menopausa. «Che chi soffre prima di vampate avrebbe un rischio in più per via di una ridotta elasticità dell’endotelio può essere, ma va dimostrato. Occorrono altre ricerche», commenta Maria Ferrari, responsabile dell’unità operativa di ginecologia dell’età post-riproduttiva alla clinica Mangiagalli di Milano. «Le donne che anno in menopausa prima hanno una carenza estrogenica più precoce e più lunga. E questa carenza è il fatto che equipara uomo e donna davanti al rischio cardiovascolare».
LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA
E' INDICATA IN MENOPAUSA?
TERAPIA ORMONALE QUANDO SERVE
Le vampate sono dovute al brusco calo del livello di estrogeni, ormoni sessuali femminili, con la menopausa. L’età media per la fine del ciclo è 49 anni. «Ora, se una donna va in menopausa a 46 anni, potrebbe essere la mancanza degli estrogeni a renderla più esposta a un rischio cardiovascolare», prosegue la dottoressa Ferrari. «In questo caso è davvero consigliabile la terapia ormonale sostitutiva (Tos) perché gli estrogeni vengono a mancare troppo presto. La Tos offre una protezione». Le donne, in Italia almeno, non sembrano molto propense ad adottare la Tos. «Per niente. La segue meno dell’un per cento delle donne. Si tratta di una terapia ormonale e in quanto tale fa paura». La Tos, nelle varie formulazioni oggi disponibili, è una terapia che può offrire vantaggi importanti e può avere altrettanto importanti controindicazioni. Per questo è fondamentale che le donne che subiscono le vampate di calore in età precoce discutano a fondo rischi e benefici dei vari trattamenti con il medico di fiducia.
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Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.