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Daniele Banfi
pubblicato il 26-04-2021

Vaccini per Covid-19: efficaci e prevengono il contagio



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I dati provenienti dall'Inghilterra, dove si vaccina con Pfizer-BioNTech e AstraZeneca confermano la doppia efficacia. Si evita la malattia e si prevengono i contagi

Vaccini per Covid-19: efficaci e prevengono il contagio

I vaccini Pfizer-BioNTech e AstraZeneca proteggono dall'insorgenza di Covid-19 e prevengono il contagio con il virus da persona a persona. Sono questi, in estrema sintesi, i messaggi che emergono da più studi che stanno analizzando l'impatto delle vaccinazioni su milioni di persone in Inghilterra, Scozia e Israele. Risultati straordinari che si traducono in minori contagi e ricoveri che significano meno morti per Covid-19.

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I VACCINI PER COVID-19

Ad oggi i vaccini per contrastare Covid-19 appartengono essenzialmente a due categorie. Quelli a mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna) e quelli a vettore virale (AstraZeneca e Janssen). In tutti e due i casi l'obbiettivo della vaccinazione è stimolare il sistema immunitario a riconoscere la proteina spike del virus. Sia quelli a mRNA sia quelli a vettore virale si sono dimostrati altamente efficaci nel prevenire le forme gravi di Covid-19. Di efficacia variabile invece è la capacità di prevenire i sintomi della malattia. Per quelli a mRNA l'efficacia si attesta intorno al 90%, per AstraZeneca -il vaccino per cui abbiamo più dati disponibili- intorno all'80%.

PREVENIRE IL CONTAGIO

Ciò che ancora restava da capire era se i vaccini avessero anche capacità di immunità sterilizzante, ovvero la capacità di un vaccino non solo di bloccare il decorso della malattia ma anche di bloccarne la trasmissione virale. Una carattersitica che negli ultimi mesi è stata confermata per il vaccino Pfizer-BioNTech. Ora, grazie ai dati provenienti dall'Inghilterra -dove si vaccina con AstraZeneca e Pfizer-BioNTech e la seconda dose viene somministrata a 3 mesi di distanza indipendentemente dal vaccino-, giungono buone notizie anche sul fronte AstraZeneca.

Uno studio pre-print pubblicato dall'Università di Oxford ha mostrato come dopo una singola dose di vaccino -indipendentemente dal fatto se sia a mRNA o vettore virale- l'efficacia nel prevenire il contagio è del 65%. Percentuale che sale poi al 90% con la seconda dose di Pfizer-BioNTech mentre, per AstraZeneca, il dato non è ancora disponibile. Risultati importanti confermati anche da un recente studio pubblicato sulla rivista The Lancet. In questo caso il protagonista è il vaccino di Pfizer-BioNTech. Come per altri studi, si conferma l'efficacia nel prevenire l'infezione asintomatica e la conseguente trasmissione del virus.

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RIDURRE I RICOVERI

Chiarito dunque anche l'aspetto sulla trasmissione virale, l'impatto della vaccinazione sul sistema ospedaliero è ormai più che una realtà. In uno studio pubblicato su The Lancet, basato sui dati provenienti dalla Scozia, una singola dose di Pfizer-BioNTech negli over-65 ha evitato il 91% dei ricoveri; una singola dose di AstraZeneca l'88%. Dati confermati anche per pazienti over-80 dove ci si attesta all'83%

ISRAELE CANCELLA IL VIRUS

Guardando invece in quei luoghi come Israele dove la campagna vaccinale è in fase avanzata -più della metà della popolazione ha ricevuto le due dosi- risulta evidente l'impatto della vaccinazione in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Ad oggi, rispetto al picco di contagi metà gennaio, si registra un -98% di nuovi casi, -97% di casi di malattia severa e un -99% di decessi. Un virus pressochè ampiamente sotto-controllo che ha portato alla revoca dell'obbligo di utilizzo delle mascherine all'aperto. 

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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