Comparsi i primi casi di influenza stagionale 2021-22. I consigli per proteggere sé e gli altri, le raccomandazioni per la vaccinazione antinfluenzale
Si sono registrati i primi casi di influenza di questa stagione e come ogni anno vale la pena ricordare i consigli della comunità scientifica per ridurre l’impatto sulla salute e sulla collettività. Anche in epoca di pandemia.
CHE COS’È L’INFLUENZA E PERCHÉ CI RIGUARDA
L’influenza è una malattia infettiva provocata da virus che colpisce le vie respiratorie. È un’infezione stagionale che alle nostre latitudini si manifesta fra novembre e aprile-maggio. Si diffonde per via aerea e si manifesta con febbre, mal di gola, tosse, mal di testa, dolori diffusi, che per la gran parte degli ammalati si risolvono nell’arco di una settimana e senza conseguenze gravi. In alcuni casi però può portare a complicazioni pericolose come polmoniti, bronchiti, sinusiti; nel complesso, l’influenza e le sue complicanze, polmonite in testa, sono classificate fra le prime dieci cause di morte in Italia, ricorda il Ministero della Salute. Ecco perché alle persone più fragili, come gli anziani, le persone immunocompromesse, le donne in gravidanza e i bambini, è raccomandata la vaccinazione. Ogni anno il virus compare con alcune mutazioni rispetto all’anno precedente, motivo per cui ogni anno viene confezionato un vaccino antinfluenzale ad hoc e occorre ripetere la vaccinazione.
LA CAMPAGNA
L’ECDC (European Centre for Disease Control), l’agenzia europea per il controllo delle malattie, ha ricordato i motivi per cui conviene vaccinarsi contro l’influenza in periodo di pandemia da Covid-19. Eccoli, in sintesi:
- vaccinandosi, si contribuisce a proteggere le persone vulnerabili, come gli anziani e le persone con malattie croniche, che corrono un rischio più alto di complicazioni severe
- sia l’influenza sia la Covid-19 possono provocare malattie gravi, ma i vaccini sono specifici: il vaccino contro l’influenza protegge solo contro l’influenza
- in caso di contagio, l’infezione sovrapposta di Covid-19 e influenza probabilmente aumenta il rischio di complicanze gravi
- l'epidemia di Covid-19 e quella di influenza possono compromettere il funzionamento dei servizi sanitari e assistenziali; per questo è particolarmente importante quest’anno che si vaccinino gli operatori sanitari, affinché sia garantita la continuità dell’accesso alle cure.
COPERTURE IN SALITA
L’anno scorso le coperture vaccinali per l’influenza sono salite quasi al 24 per cento della popolazione generale e, soprattutto, al 65 per cento degli anziani (più 11 per cento rispetto all’anno precedente). Gli obiettivi prefissati dall’OMS e dal piano nazionale di prevenzione vaccinale sono ben altri (75 per cento di anziani e gruppi a rischio perseguibile, 95 per cento ottimale), ma è meglio degli anni precedenti.
LE RACCOMANDAZIONI
Curare l’igiene respiratoria (coprire la bocca e il naso se si tossisce o starnutisce), lavare spesso e con cura le mani, evitare i contatti con gli altri se si è malati sono i metodi più utili per ridurre la circolazione del virus. Per prevenire la malattia, la vaccinazione è il gesto più efficace, almeno per tre motivi: ridurre il rischio personale di malattia e di complicanze, ridurre il rischio per le persone fragili a cui potremmo trasmettere il virus, ridurre i costi economici e sociali dell’influenza stagionale.
LA VACCINAZIONE
Il vaccino antinfluenzale è raccomandato a tutte le persone dai 6 mesi d’età che non hanno controindicazioni. Al di sotto dei 6 mesi non ci sono prove sufficienti di efficacia. Non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati e può quindi essere somministrato anche insieme ad altri vaccini. Il Ministero della Salute ha reso noto che quest’anno la vaccinazione è fortemente raccomandata e sarà offerta gratuitamente a:
- persone ad alto rischio:
- soggetti con più di 60 anni (era 64 anni, con la pandemia questo limite di età è stato abbassato per aumentare la protezione delle persone a rischio effetti gravi da Covid-19);
- donne in gravidanza o che hanno partorito all’inizio della stagione pandemica;
- persone con patologie a carico dell'apparato respiratorio o cardio-circolatorio, con diabete o altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi), con insufficienza renale cronica, con malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, con tumori e in corso di trattamento chemioterapico, immunocompromessi per malattie o per terapie in corso; persone con malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; pazienti con malattie per cui sono in attesa di importanti interventi chirurgici, con malattie del fegato croniche o con patologie che comportano un rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio le malattie neuromuscolari);
- bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;
- persone ricoverate in strutture per lungodegenti;
- familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato)
- lavoratori e addetti a servizi pubblici essenziali: operatori sanitari, polizia, vigili del fuoco e tutti i lavoratori di settori in cui la continuità dell’operatività va tutelata
- personale che lavora a contatto con animali che potrebbero portare infezioni da virus influenzali non umani: veterinari, macellatori, allevatori, trasportatori
- donatori di sangue.
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Fonti
Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.