Quando all'innalzamento del particolato atmosferico si aggiungono le elevate temperature, il rischio di morte per infarto raddoppia
Eventi estremi come ondate di calore e giorni in cui l'aria è particolarmente inquinata espongono ad un aumentato rischio infarto. Ma l'insieme delle due condizioni, comune in alcune grandi metropoli, porta addirittura a raddoppiare il rischio. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Circulation ad opera dei ricercatori della Sun Yat-sen University di Guangzhou (Cina).
NON SOLO POLMONI
Che l'inquinamento atmosferico sia dannoso per i nostri polmoni non è certo una novità. Ma se questo è particolarmente evidente, c'è però un altro apparato -quello cardiovascolare- che risente fortemente dei danni dell'inquinamento. Vivere in zone inquinate -sono ormai moltissimi gli studi che lo dimostrano- aumenta significativamente il rischio di eventi cardiovascolari come infarti ed ictus.
CALDO ESTREMO E INQUINAMENTO
Lo studio da poco pubblicato su Circulation aggiunge però un tassello in più alla conoscenza. L'analisi dei ricercatori cinesi si è concentrata su oltre 200 mila decessi per infarto. Andando a verificare sia i livelli di particolato atmosferico sia le temperature medie nei luoghi dove sono avvenuti i decessi, gli autori -oltre ad aver confermato l'associazione tra innalzamento delle polveri sottili e aumentato rischio infarto- hanno scoperto che durante le ondate di calore il mix con l'inquinamento atomosferico ha raddoppiato il rischio di morte per infarto. Un risultato importante se si considera l'aumentata frequenza di fenomeni estremi che si stanno verificando a causa del cambiamento climatico in atto.
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Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.