La migliore pressione arteriosa è quella dei 18-20 anni. E’ il valore ottimale a cui puntare per tutta la vita. Non superare comunque i 140
E’ il valore ottimale a cui puntare per tutta la vita, consiglia l'esperto Fabio Magrini in occasione della Giornata mondiale della salute indetta dall’OMS. Non superare comunque i 140
La migliore pressione arteriosa è quella dei 18-20 anni. Se riuscite a mantenerla per tutta la vita avrete buone possibilità di evitare rischi cardiovascolari. Perdete quindi mezz’ora di tempo nel mese del vostro compleanno, misuratevi la pressione e segnatevela su un taccuino. La pressione di quell’età è la più giusta perché non inficiata da fattori di rischio come uno stile di vita sregolato.
Sono le parole di Fabio Magrini, direttore dell’Unità operativa di medicina cardiovascolare dell’Università degli Studi al Policlinico di Milano, in occasione della Giornata mondiale della salute che l’OMS ha fissato per domenica 7 aprile e dedicata quest’anno all’ipertensione.
PRESSIONE GIUSTA
Considerata la variabilità dei valori nel corso della giornata e degli anni, la pressione ottimale deve stare entro una fascia fra 120 e 140 quella alta e fra 80 e 90 quella bassa. In genere la pressione che si registra fra i 18 e i 20 anni, momento in cui avviene la stabilizzazione della crescita dell’individuo, è la più giusta. In seguito potete controllarla ogni 5 anni, ma col passare degli anni, almeno una volta all’anno.
Se nel corso della vita la vostra pressione supera questi valori è bene rivolgersi al medico, il quale deciderà come intervenire nella maniera più opportuna. «Qualche milligrammo in più del valore più alto – spiega Magrini – non deve allarmare, a meno che lo specialista verifichi che ci sia già un danno d’organo.
In assenza di danno, infatti, il medico vi suggerirà un controllo sistematico per 15 giorni, accompagnato da un controllo sulle 24 ore e soltanto dopo la rilevazione di parametri strumentali deciderà se consigliarvi una modifica del vostro stile di vita oppure se intervenire con una terapia farmacologica, oggi molto efficace e con molte possibilità di scelta da parte del medico, fra diuretici, betabloccanti, Ace inibitori o calcio antagonisti».
STILE DI VITA
Che cosa significa modificazione dello stile di vita? Prima di tutto la riduzione del peso corporeo, intervenendo sulle calorie e poi la pratica di esercizio fisico, che spesso fa più di una medicina.
Bastano dai 20 ai 30 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana. «Ma attenzione – aggiunge Magrini – perché non basta camminare guardando le vetrine, bisogna correre o fare esercizio fisico che faccia sudare, o anche soltanto salendo le scale di casa, perché è soltanto così che si dilatano le arterie con conseguente abbassamento della pressione. Importante è che sia un esercizio fisico che vi dia soddisfazione, che piaccia».
E il sale nella dieta? Di quanto va diminuito? «Il nostro organismo ha bisogno di sale, ma sicuramente ne usiamo più dei 5 grammi al giorno raccomandati. Una riduzione è auspicabile, ma non si può mangiare senza sale, anche perché soltanto un 25% della popolazione è sensibile alla riduzione».
QUANDO MISURARLA
Ma c’è un momento propizio nella giornata per misurare la pressione? Gli esperti hanno considerato che il momento migliore è a fine giornata, meglio se al tramonto, quando l’organismo si rilassa. L’ora meno indicata è quella del mattino, perché l’organismo, nell’atto di alzarsi dal letto, fa aumentare la pressione che serve per il cambiamento di posizione. In genere di notte la pressione si abbassa.
L’individuo che vuole misurarsi la pressione da solo, prima deve procurarsi uno strumento con la cinghia da avvolgere al braccio (non al polso) e cominciare la misurazione stando seduto. La prima misurazione, però, va abbandonata. Si procede quindi a fare altre due misurazioni. La media di queste due misure è la pressione media corretta.
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