Le parole di Hans Henri P. Kluge, direttore dell'OMS Europa, sulla crisi climatica e le sue conseguenze per la salute delle persone
Nell'estate in cui il futuro ha bussato alla nostra porta e stiamo tutti prendendo consapevolezza che la crisi climatica è qui ed ora, mentre l'Europa affronta ondate di calore record, siccità e incendi, il 22 luglio Hans Henri P. Kluge, direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità per la Regione europea (Oms Europa), ha rilasciato una lunga articolata dichiarazione.
Abbiamo voluto tradurla e condividerla sul Magazine di Fondazione Umberto Veronesi:
"Senza precedenti. Spaventoso. Apocalittico. Questi sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati dai notiziari mentre ampie zone d’Europa sono afflitte da incendi feroci e temperature che abbattono ogni record, nel bel mezzo di una ondata di calore persistente e tutt’ora in corso. Il cambiamento climatico non è una novità. Ma le sue conseguenze si fanno più evidenti stagione dopo stagione, anno dopo anno, con esiti disastrosi.
Il caldo uccide. Nei decenni passati, centinaia di migliaia di persone sono morte per le temperature estreme nel corso di ondate di calore estese, spesso accompagnate da incendi. Quest’anno abbiamo già avuto oltre 1.700 morti per l’attuale onda di calore, solo considerando Spagna e Portogallo.
Gli incendi – ben noti per le loro conseguenze disastrose in Europa del Sud – adesso si verificano anche più a nord, fino in Scandinavia, e questa settimana il fuoco ha distrutto 41 abitazioni a Londra. E siamo a malapena a metà di questa estate torrida.
L’esposizione al caldo estremo spesso aggrava i problemi di salute preesistenti. I colpi di calore e altre forme severe di ipertermia – una temperatura corporea più alta del normale – provocano sofferenza e morti premature. Le persone nelle prime o nelle ultime fasi della vita – neonati, bambini e anziani – sono particolarmente a rischio.
L’OMS Europa supporta le autorità nazionali e locali nei preparativi essenziali per gli eventi di caldo estremo. È stato dimostrato che, quando operativi, i piani d’azione complessivi possono salvare vite e rafforzare la resilienza delle comunità e delle persone per far fronte al calore estremo.
La guida dell’OMS e i piani d’azione dedicati a caldo e salute forniscono consigli pratici ai cittadini e agli operatori sanitari su come rispondere alle ondate di calore, nonché consigli a chi si occupa dei malati e a chi si trova in ospedale e altre strutture di cura, incluse le case di riposo per anziani.
Qui alcuni comportamenti che tutti dovremmo adottare per proteggere noi stessi e coloro che amiamo:
- state lontani dal caldo, per quanto possibile, anche di notte, evitando attività fisica intensa e assicurandosi che bambini e animali non siano lasciati dentro veicoli parcheggiati
- mantenetevi freschi e idratati. Usate abiti e lenzuola freschi e leggeri, fate docce e bagni rinfrescanti e bevete regolarmente evitando alcol, caffeina e bevande zuccherate. Se necessario cercate di trascorrere due o tre ore in un posto fresco, durante la giornata
- mantenete la vostra casa più fresca possibile. Rinfrescatela con l’aria notturna e riducete il calore all’interno durante il giorno con tapparelle o persiane
- consultate il medico se soffrite di malattie croniche o se prendete molti farmaci. Se avvertite vertigini, debolezza o ansia, oppure una sete intensa e mal di testa, spostatevi in un posto fresco
- aiutate gli altri, tenete d’occhio familiari e amici, comprese le persone anziane che vivono sole.
In definitiva, gli eventi di questa settimana evidenziano ancora una volta la necessità di un’azione congiunta in Europa per affrontare in modo efficace il cambiamento climatico, la crisi globale del nostro tempo che sta minacciando la salute delle persone e l’esistenza stessa dell’umanità.
Perché ciò accada, i governi devono dimostrare volontà politica e leadership autentica nel realizzare gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico, con spirito di collaborazione anziché divisioni e vuota retorica.
Rafforzando le posizioni dell’accordo di Parigi in quanto trattato sulla salute, il programma per la salute COP26 è stato lanciato l’anno scorso in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Chiede ai sistemi sanitari di fare la loro parte per rafforzare la loro resilienza e combattere contro il cambiamento climatico.
Questo approccio è incluso nel Programma di lavoro europeo 2020-2025, un programma quadro per i paesi europei che fanno parte dell’OMS, sottoscritto da tutti i 53 stati membri della regione. Apre la strada ad un’azione congiunta su più fronti, compreso il rafforzamento della salute ambientale e l’inversione di rotta rispetto alle devastazioni del cambiamento climatico.
Gli stati che fanno parte dell’OMS/Europa hanno già dimostrato che possono lavorare insieme su minacce urgenti per la salute globale. È tempo per noi di rimetterci al lavoro, scavalcando i perimetri ministeriali e i confini nazionali per affrontare le cause alla radice del cambiamento climatico, compiendo scelte sagge e lungimiranti per il bene di tutti.
Rivolgendosi ai leader di oltre 40 paesi in occasione del Petersberg Climate Dialogue a Berlino, questa settimana il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha lanciato un duro avvertimento: «Abbiamo una scelta. L’azione collettiva o il suicidio collettivo. Dipende da noi».
I milioni di concittadini che soffrono in questo momento in Europa sarebbero certamente d’accordo".
Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il progresso delle scienze. Dona ora.