Tra gli anziani può diminuire il livello degli ormoni sessuali. Riportarli nella norma (con gel o iniezioni) evidenzia un effetto protettivo della cura contro infarto e ictus
Di terapia ormonale sostitutiva si sente spesso parlare e sempre al femminile. Si tratta di un’opzione - tuttora dibattuta - per affrontare la menopausa, quando nella donna si verifica un crollo degli ormoni sessuali. Ebbene, che esista o no l’andropausa (questione dibattutissima tra scienza e ideologia), esiste tuttavia la terapia ormonale sostitutiva al maschile per carenza di testosterone. Per gli esperti non è certo una novità, per il pubblico è una terapia scarsamente conosciuta. Tornando agli esperti, non tutti i dubbi sull’impiego sono sciolti. Uno dei principali: ma dare testosterone, oltretutto a persone anziane, non farà male al cuore?
LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA E' INDICATA IN MENOPAUSA?
DA RISCHIO A PROTEZIONE
Una risposta viene da uno studio dell’Intermountain Medical Center di Salt Lake City - presentato durante l'ultimo convegno dell'American Heart Association - che ha condotto l’indagine su 1.500 uomini sani di età 52-63 anni con bassi livelli di testosterone e che non avevano mai avuto problemi di cuore. L’esito della ricerca ha mostrato che riportare ai livelli normali il testosterone non aveva per nulla innalzato il rischio di disturbi di cuore. «Addirittura - ha sottolineato il condirettore dello studio, Brent Muhlestein - la terapia ormonale si è rivelata protettiva nei confronti di rischio cardiaco, ictus e morte». Negli Stati Uniti, secondo i dati della Food and Drug Administration, il ricorso alla Tos maschile è molto aumentata: da un milione e trecentomila nel 2009 a quasi il doppio, con due milioni e trecentomila, nel 2013.
I SINTOMI
Ma un uomo come si accorge di avere un basso livello di ormone maschile? Che sintomi ha? Risponde Franco Gadda, urologo e andrologo al Policlinico di Milano: «I segnali possono essere la disfunzione erettile, mancanza di forze, sentirsi senza iniziativa. Il testosterone viene prodotto al 95 per cento dai testicoli e al 5 per cento nel surrene. A volte la causa della sua diminuzione può essere una malattia ereditaria. Comunque, quando in un uomo sano i livelli sono bassi, in pratica è come un’andropausa. In questi casi è indicata la terapia sostitutiva somministrando il testosterone o con un gel da massaggiare sulla pelle quotidianamente oppure con un’iniezione ogni 2-3 settimane o, ancora, una trimestrale».
GUAI ALL’ABUSO
E i vantaggi? «Sentirsi bene, in forze, con accresciuta voglia di fare e aumento della massa muscolare. A questo proposito, va sottolineato che invece somministrare il testosterone a chi ha livelli normali non è affatto salutare. Significa usare l’ormone come anabolizzante e allora sì che ci sono rischi di effetti nocivi e pericolosi». Solo per gli uomini che hanno davvero bisogno della terapia sostitutiva il testosterone si dimostra un fattore protettivo. «Lo si è visto anche in altri studi», commenta il dottor Gadda. «Purtroppo i risultati non posso dirsi definitivi, lo ricordano anche gli autori della ricerca. L’approfondimento su questo fronte continua».
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.