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Cardiologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 15-12-2017

Ecco cosa prevede il testamento biologico



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Cosa c'è da sapere sul biotestamento? Come decidere sul proprio fine vita? Come cambiare idea? Le responsabilità del personale sanitario e il ruolo dei fiduciari

Ecco cosa prevede il testamento biologico

Il testamento biologico, adesso, è una legge dello Stato. Ciò vuol dire che a partire da oggi ogni cittadino italiano - dunque non soltanto i malati, ma anche le persone oggi sane - può esprimere in maniera cosciente la volontà di essere curato o meno, quando sarà necessario. Con questo approfondimento, vogliamo provare a fare chiarezza su opportunità e limiti della nuova legge, che fornisce agli italiani un diritto insopprimibile: quello dell'autodeterminazione.


Disposizioni anticipate di trattamento (Dat): di cosa si tratta?

Ogni persona maggiorenne può esprimere le proprie volontà in tema di assistenza sanitaria. Questa opportunità - rivolta dunque non solo ai malati, ma sopratutto alle persone oggi sane: rivedibile comunque in qualsiasi momento - consente al medico che un giorno eventualmente ci prenderà in cura di assecondare le nostre intenzioni. Le disposizioni anticipate di trattamento fanno parte della nuova legge (articolo 4), in cui si parla anche di consenso informato alle cure (articolo 1) e di rifiuto all'accanimento terapeutico (articolo 2). In quest'ultimo punto rientrano anche la nutrizione e l'idratazione artificiale, un complesso di procedure mediante le quali è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi sufficientemente per la via naturale.


Cosa si può accettare o rifiutare?

Compilando il testamento biologico, una persona può accettare di sottoporsi in futuro a qualsiasi cura, chiedere di essere assistita a oltranza oppure rifiutare qualsiasi accertamento o terapia. Rianimazione, somministrazione di oppiacei e antidolorifici, intubazionesedazione profonda: questi i trattamenti a cui una persona potrà eventualmente decidere di non sottoporsi. Il testamento biologico permetterà di decidere quando si è ancora lucidi, in ragione del fatto che questi trattamenti possono rendersi necessari in condizioni d'urgenza, quando non sarebbe possibile registrare l'opinione del paziente.


L'opportunità sarà concessa anche ai minorenni? 

No, i minorenni non possono compilare il biotestamento. Il consenso informato, nel loro caso, può essere espresso dai genitori, dal tutore o dall’amministratore. Sempre, comunque, dopo aver registrato l'opinione del minore.


Nell'articolo 4, quello delle disposizioni anticipate di trattamento, emerge la figura del fiduciario: chi è e quali saranno i suoi compiti?

La scelta del fiduciario, non obbligatoria, deve ricadere su una persona maggiorenne, capace di intendere e di volere. Questa persona, che può comunque essere revocata o sostituita in qualsiasi momento, verrà eventualmente chiamata in causa quando il paziente non sarà più in grado di esprimersi. Il fiduciario, in accordo con il personale sanitario, potrà eventualmente modificare le disposizioni anticipate di trattamento riportate tempo prima da quello che nel frattempo è divenuto un paziente non in grado di determinare le scelte fondamentali da compiere per la propria salute. Una simile opportunità consentirà, per esempio, di fare riferimento a cure farmacologiche o altre opzioni terapeutiche sopraggiunte dopo la compilazione delle disposizioni anticipate di trattamento, che in quel frangente possono però tornare utili nel determinare lo stato di salute del paziente. Toccherà a quel punto al fiduciario esprimersi in maniera dirimente sull'opportunità di metterle in pratica oppure no. 


Cosa accade se il fiduciario muore prima di noi?

Se non si ritiene di sostituirlo, continuano a rimanere valide le indicazioni riportate nelle disposizioni anticipate di trattamento. Idem dicasi se nel frattempo il fiduciario sia divenuto incapace di intendere e volere. 

A chi si rivolge la nuova legge?

La legge sul testamento biologico si rivolge a ogni persona sana che intenda decidere sul proprio fine vita quando è ancora cosciente. Gli eventi cardio (infarto del miocardio) e cerebrovascolari (ictus cerebrale), così come la comparsa di malattie che determinano un rapido decadimento cognitivo (Alzheimer, demenze cerebrovascolari, Parkinson, Sla), sono in aumento e rappresentano dunque una delle principali motivazioni per cui converrebbe ricorrere alla compilazione del testamento biologico. 

Quali saranno i compiti di un medico?

Il medico è tenuto a rispettare le indicazioni riportate nel testamento biologico. Rimane in piedi la possibilità di fare ricorso all'obiezione di coscienza, ma ogni ospedale è tenuto a garantire un numero minimo di specialisti che permettano di riconoscere e rispettare le volontà di un paziente.


Come compilare il testamento biologico?

Il modulo per redigere il testamento biologico è scaricabile anche attraverso il nostro sito. Va però compilato e firmato di fronte a un pubblico ufficiale (notaio), a un medico del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) o in uno dei Comuni (sono 170, per adesso) che hanno istituito l'apposito registro. Le proprie volontà possono essere espresse anche con un documento video o con uno dei dispositivi di comunicazione utilizzato dai disabili. Le disposizioni indicate da chi negli scorsi anni aveva già compilato il modulo soprastante saranno valide, dal momento che la legge avrà un effetto retroattivo. L'importante è averle comunque consegnate o farlo nelle prossime ore a una delle autorità sopra indicate.

Cosa dice la legge in tema di accanimento terapeutico?

Questo aspetto è toccato nell'articolo 2 della legge. «Nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico
deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati».


Il testamento biologico consente anche di dare l'ok all'eutanasia? 

No, in Italia l'eutanasia, intesa come un gesto che contribuisce a procurare intenzionalmente la morte di un individuo la cui qualità della vita è compromessa in maniera definitiva da una malattia, è vietata. Motivo per cui la possibilità di ricorrervi, se necessario, non è prevista nel testamento biologico.

 

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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