Come si misura la pressione? A che ora, con quali strumenti e quante volte?
La pressione arteriosa è la pressione che il sangue, spinto dal cuore, esercita sulle pareti delle arterie che servono a condurlo nell’organismo. È un parametro importante per la salute cardiovascolare. Si stima che almeno un quarto delle persone ipertese (in Italia oltre il 30 per cento della popolazione adulta) non lo sappia.
Il medico dovrebbe misurare la pressione dei suoi pazienti ma può essere utile abituarsi anche a misurarla a casa. Ecco come effettuare una misurazione corretta
GLI STRUMENTI PER MISURARE LA PRESSIONE
Esistono tipi diversi di apparecchiature per misurare la pressione. La Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) suggerisce quelli automatici o semiautomatici da braccio; esistono anche i misuratori automatici da polso, che però richiedono una particolare attenzione alla posizione del braccio, poiché il polso dovrebbe rimanere al livello del cuore durante la procedura.
Il bracciale deve essere adatto, prestando attenzione nel caso di persone molto magre o al contrario con una circonferenza del braccio elevata.
È importante utilizzare strumenti validati. Ma come sapere se il misuratore per la pressione che si utilizza è accurato, se è validato o meno? Si può chiedere un controllo al medico o al farmacista di fiducia o si possono consultare elenchi come messi a disposizione da realtà scientifiche ritenute affidabili (ad esempio la SIIA segnala il sito Stride BP, una organizzazione scientifica internazionale non profit di esperti in ipertensione).
COME EFFETTUARE LA MISURAZIONE
- La pressione va misurata quando si è tranquilli, seduti e riposo da almeno 5 minuti.
- È consigliabile eseguire le misurazioni pressorie prima di colazione e di cena, e prima di assumere un eventuale terapia antipertensiva.
- Da evitare in ogni caso di misurarla dopo uno sforzo fisico, un’emozione intensa, doccia o bagno caldi, fumo di sigaretta, assunzione di caffeina (far passare almeno un’ora dall’ultimo caffè).
- Durante la rilevazione (fino a quando il bracciale si è sgonfiato) bisogna stare fermi e in silenzio.
- Ci si deve mettere seduti, con la schiena appoggiata ad uno schienale e il braccio appoggiato su un piano all’altezza del cuore.
- L’ambiente, compresa la temperatura, deve essere confortevole.
- Destro o sinistro conta poco, ma se ci si accorge che ci sono differenze nella pressione misurata fra un braccio e l’altro, occorre considerare il braccio con i valori più alti.
- È consigliabile ripetere la misurazione due o tre volte a distanza di pochi minuti, considerando poi la media dei risultati (se una delle rilevazioni dà un esito che si scosta di molto dalle altre, meglio non considerarla).
UN PIANO DI AUTOMISURAZIONE
Quanto spesso misurare la pressione? Come farsi un’idea attendibile senza cadere in esagerazioni e ansie poco utili? Può essere una buona soluzione predisporre un piano settimanale: per una settimana, effettuare due misurazioni al mattino e due prima di cena. Poi si scartano i dati del primo giorno e si fa una media dei 24 valori restanti. Questi dati devono essere presentati al medico curante che provvederà a ripetere le misurazioni e valutare la situazione.
INTERPRETARE I RISULTATI
L’apparecchio per misurare la pressione restituisce due valori (ad esempio 120/85). Che cosa significano?
Sono i cosiddetti valori di pressione “massima” e “minima”. La prima è la pressione esercitata quando il cuore si contrae e pompa il sangue nell’organismo (pressione sistolica), la seconda è quella rilevata quando il cuore ha finito di contrarsi, si rilassa e la pressione si riduce (pressione diastolica).
Si considerano normali, per una persona adulta, valori compresi fra 120 e 129 mm/Hg per la pressione massima e fra 80 e 84 mm/Hg per la minima. Si comincia a parlare di ipertensione quando la pressione massima supera i 140 e/o la minima supera i 90.
Leggi anche: Normale o alta? La tabella dei valori pressori
Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il progresso delle scienze. Dona ora.
Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.