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Redazione
pubblicato il 15-04-2013

In tempo di crisi aumenta anche la depressione



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In crescita i sintomi depressivi e il ricorso all’alcolismo: dal malessere economico a quello psicologico. E a Milano si apre il primo osservatorio sulla crisi

In tempo di crisi aumenta anche la depressione

In crescita i sintomi depressivi e il ricorso all’alcolismo: dal malessere economico a quello psicologico. E a Milano si apre il primo osservatorio sulla crisi


I dati sono quadruplicati in due anni e, seppur limitati ai centri psico-sociali di Milano, potrebbero essere la spia di un malessere molto più diffuso. La crisi economica continua a fare male, anche sul piano della salute: in soli ventiquattro mesi sono passati da 8 a 32 i pazienti che hanno chiesto aiuto psicologico alle strutture del capoluogo lombardo: perché hanno perso il lavoro o per le paure scatenate dalla precarietà. A oggi, almeno un paziente su quindici dei centri psico-sociali ha problemi psicologici unicamente a causa della crisi, e il trend è destinato ad aumentare. Prima a essere più colpite erano le donne. Adesso, invece, il numero degli uomini è in aumento, soprattutto nella fascia d'età di massima attività professionale: tra i 40 e i 60 anni. Eterogeneo è il profilo: a chiedere aiuto sono piccoli commercianti, dirigenti di azienda e professionisti dell’area sociale, come educatori e operatori socio-assistenziali.

QUALI DISTURBI? - Gli esperti paragonano il momento attuale a quello vissuto undici anni fa, subito dopo il crollo delle Torri Gemelle. Allora, però, la paura fu acuta e si ridimensionò in meno di un anno. Oggi ci si trova di fronte a un problema che dura da almeno cinque anni e sembra peggiorare con il trascorrere del tempo. «Nel 2001 erano molto diffusi i disturbi di ansia: si registrò un aumento degli attacchi di panico e dei casi di agorafobia» afferma Carlo Altamura, psichiatra e direttore del dipartimento di salute mentale del policlinico di Milano. «Oggi si registra una crescita dei sintomi depressivi nei soggetti geneticamente predisposti, che perdono qualsiasi tipo di interesse e si mostrano totalmente apatici nei confronti della vita». L'abuso di alcol, considerato come un ansiolitico, è un altro dei comportamenti riscontrati. Possibile è anche l'aumento dei disturbi in pazienti affetti da colon irritabile e psoriasi. «Si tratta di conseguenze psicosomatiche al momento difficili da escludere, perché queste persone quasi mai si presentano dallo psichiatra».

LA PROPOSTA -
A Milano verrà avviato presto un osservatorio sulla crisi con l’obiettivo di intervenire in modo integrato su questi utenti. Da qui partirà un progetto pilota, con la collaborazione di psichiatri e psicologi, che punta a estendersi su scala nazionale. «La depressione, nelle forme più gravi, può rappresentare il prologo dei suicidi - prosegue Altamura -. Gli episodi non sono mai dovuti a raptus. È fondamentale intervenire su questi pazienti con una diagnosi precisa: le perdite di sonno, peso, appetito e interessi generali segnalano un meccanismo di altissimo rischio. La terapia farmacologica è l'unico rimedio efficace: in poche settimane il soggetto torna a percepire la realtà con più ottimismo». Secondo una stima pubblicata da Lancet, in Europa i suicidi sarebbero cresciuti del 60% rispetto al 2007, l’anno immediatamente precedente al crollo dei mercati.

Fabio Di Todaro

@fabioditodaro


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