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Daniele Banfi
pubblicato il 21-01-2020

Coronavirus dalla Cina: l'infezione si trasmette da uomo a uomo



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E' un nuovo virus e si trasmette da uomo a uomo. Meno aggressivo della Sars, l'obbiettivo è il contenimento. Quello che c'è da sapere sul 2019-nCoV

Coronavirus dalla Cina: l'infezione si trasmette da uomo a uomo

2019-nCoV. E' questo il nome del nuovo Coronavirus che ha messo sull'attenti l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L'allarme, ad oggi, non è tanto nella sua letalità quanto al fatto che si tratta di un virus nuovo, mai identificato prima. Ed è proprio per la novità e per la somiglianza a dei virus come Mers e Sars, che anni fa diedero non pochi problemi di salute pubblica, che l'OMS nelle prossime ore riunirà un gruppo di esperti per valutare o meno lo stato di emergenza.

 

CHE COSA E' 2019-nCoV?

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all'ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

Il virus, 2019-nCoV, appartiene alla famiglia dei Coronavirus, una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars).

 

PERCHE' SE NE PARLA?

A differenza dei Coronavirus noti, quello scoperto in Cina lo scorso dicembre è completamente nuovo. Proprio perché mai identificato prima è difficile stabilirne l'aggressività e la letalità. Secondo le prime informazioni, legate al numero di contagi e decessi avvenuti, il virus non sembrerebbe avere un'elevata letalità. La situazione però è in fase di evoluzione e un quadro più chiaro lo si avrà più in la' nel tempo. Ad oggi, secondo i dati delle autorità cinesi, nel luogo del focolaio ci sarebbo qualche centinaio di casi a fronte di una città -Wuhan- di 11 milioni di abitanti. Ma sul numero ci sono ancora molti dubbi perché i casi potrebbero essere confusi con quelli relativi al virus influenzale classico.

 

QUALI SONO I SINTOMI E GLI EFFETTI DEL VIRUS?

I sintomi più comuni, proprio come per il virus influenzale, includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite. Come per altri Coronavirus, questi possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario. Nel caso del nuovo virus il contagio uomo-uomo sarebbe confermato.

 

COSA FARE IN CASO DI CONTAGIO?

Secondo quanto riporta il Ministero della Salute, se nelle due settimane successive al ritorno da un viaggio in Cina (e in particolare dalla provincia di Hubei dove si trova Wuhan) si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale bisogna contattare il medico di fiducia riferendo del recente viaggio. Ad oggi nei due principali aeroporti italiani, Roma e Milano, sono in atto controlli sui passeggeri provenienti dall'aeroporto internazionale della città cinese.


Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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