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Alimentazione
Fabio Di Todaro
pubblicato il 02-03-2016

Una dieta ricca di verdure protegge gli occhi dal glaucoma



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I nitrati apportati da broccoli, cavoli, spinaci e insalata riducono l’ostruzione dei vasi sanguigni alla base del glaucoma, che in Italia colpisce un milione di persone.

Una dieta ricca di verdure protegge gli occhi dal glaucoma

Dieta e glaucoma: cosa c’entra ciò che mangiamo con la salute dei nostri occhi? Poco o nulla, verrebbe da rispondere ai più.

Sbagliando, però. Un adeguato consumo di vegetali (frutta e verdura) sarebbe infatti un antidoto efficace contro l’insorgenza del glaucoma, malattia oculare che colpisce soprattutto nel corso della terza età, se si escludono alcune forme congenite, e che è tra le prime cause di cecità al mondo, assieme alla degenerazione maculare senile.

A dimostrarlo un gruppo di ricercatori di Harvard in una ricerca pubblicata su Jama Ophtalmology

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TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

 

LA PREVENZIONE PARTE DALLA TAVOLA

I ricercatori hanno condotto lo studio (retrospettivo) monitorando le scelte compiute a tavola per 28 anni - con controlli effettuati a cadenza biennale - da oltre centomila persone (poco meno di 64mila donne e 41mila uomini). Tutti avevano almeno quarant’anni e nessun segno di malattia al momento dell’inizio dello studio.

Obiettivo della ricerca era valutare l’associazione di nitrati attraverso la dieta e l’insorgenza del glaucoma primario ad angolo aperto. «Si tratta della forma più subdola (quello ad angolo chiuso si manifesta con un dolore cronico, ndr), quella che il paziente si porta dietro per anni, senza alcun fastidio - afferma Carlo Sborgia, direttore della clinica oculistica all’Università di Bari -.

Ma è in quella fase, caratterizzata da una riduzione del campo visivo, che la pressione oculare cresce e danneggia irreversibilmente il nervo ottico». Nel corso del periodo di osservazione, i ricercatori hanno diagnosticato 1.483 casi di glaucoma ad angolo aperto.

E incrociando questi dati con i consumi di frutta e verdura, ottenuti attraverso la compilazione di un diario alimentare, hanno scoperto che una maggiore apporto di nitrati è correlato a un rischio inferiore di insorgenza della malattia.

 

GLAUCOMA E LE NOVITA’ TERAPEUTICHE

 

 

GLAUCOMA PIU “FACILE” SE IL SANGUE NON SCORRE BENE

Per quanto il glaucoma rappresenti una malattia con aspetti ancora non del tutto noti, si sa che il principale fattore predisponente è un’elevata pressione all’interno dell’occhio, provocata dal ristagno dell’umor acqueo tra la cornea e il cristallino.

Il valore, compreso tra 12 e 20, diventa sospetto se maggiore di 21 (millimetri di mercurio). Dal 6 al 12 marzo si celebrerà la settimana mondiale della malattia, durante la quale l'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlusorganizza la campagna "C’è così tanto da vedere.

Non perdere nulla: prevenire è semplice”. Oltre settanta città coinvolte, visite gratuite e gazebo informativi da Nord a Sud dello Stivale.

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DIETA E GLAUCOMA

Come influisce allora la dieta su una malattia che nel mondo colpisce 55 milioni di persone, uno dei quali in Italia? L’aumento della pressione intraoculare è agevolato da una non ottimale circolazione del sangue.

E frutta e verdura (soprattutto quella a foglia verde: broccolo, cavolo, insalata, lattuga, spinaci) sono i migliori veicoli dei nitrati, composti chimici presenti naturalmente nel terreno e precursori dell’ossido nitrico: uno dei più importanti mediatori biochimici del nostro organismo, in grado di sciogliere i legami delle piastrine (tra di esse) e dei globuli bianchi (sulle pareti dei vasi sanguigni) e di indurre il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi.

Siccome nel glaucoma ad angolo aperto l’incremento della pressione intraoculare è causato dall’aumento delle resistenze nelle vie di deflusso, meglio scorre il sangue minore è il rischio di sviluppare la malattia.

Da qui l’ipotesi di poter proteggere gli occhi a partire dalla dieta.

 

 

I NITRATI NON SONO CANCEROGENI

Lo studio non fa riferimento a tutti i possibili effetti innescati dai nitrati. Si tratta di composti che, di per sé, non sono pericolosi per la salute. Se ingeriti, però, si trasformano in nitriti (tossici, ma ad altissime dosi) e nelle più pericolose nitrosamine, potenzialmente cancerogene e tornate d’attualità dopo l’ultimo parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul potenziale cancerogeno delle carni trasformate.

A oggi, tuttavia, non esistono studi scientifici che hanno messo in relazione diretta l’assunzione di nitrati con l’insorgenza di malattie tumorali.

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Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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