Il farro è stato il cibo dei legionari romani. Dimenticato per lungo tempo, ora è protagonista della cucina sana e tradizionale
Il farro è stato dimenticato per lunghi secoli. Pochi se lo sono ricordato e l’hanno tenuto caro fra le loro tradizioni, come gli abitanti dell’Appennino, in Garfagnana, dove ora il farro ha conquistato il marchio IGP (indicazione geografica protetta).
FARRO UNA STORIA ANTICA
Il farro è con tutta probabilità il primo tipo di frumento che l’uomo ha iniziato a coltivare e raccogliere, sin dai tempi del Neolitico. Per i Romani era strumento di paga dei legionari, che d’altra parte di farro si nutrivano durante le lunghe campagne militari in Europa.
Varie ricerche hanno seguito le tracce del farro nell’antichità, concentrandosi sull’area della cosiddetta Mezzaluna Fertile, in Medio Oriente. Là, secondo un team di scienziati norvegesi che ha esaminato il DNA di 68 specie di farro, è nata la coltivazione del cereale, oltre 11mila anni fa. Come riportato sulla rivista Science, le varietà di farro coltivate all’epoca appaiono molto simili a quelle selvatiche.
Scegliendo le spighe con chicchi più grossi, col fusto più robusto e usandole come sementi, le popolazioni dell’area avrebbe selezionato la pianta, favorendo nell’arco di poco tempo il passaggio da una civiltà di raccoglitori a una di agricoltori.
Dietro al farro e alle sue caratteristiche particolarmente favorevoli, dunque, potrebbe esserci una delle ragioni della nascita delle prime civiltà agricole umane.
PROTEINE E FIBRE CON POCHE CALORIE
Nel tempo fu soppiantato dal grano, che aveva una resa maggiore. Fino alla riscoperta degli anni recenti, quando il farro è stato valorizzato da una nuova cultura alimentare, attenta alle sue qualità organolettiche.
Rispetto agli altri cereali, infatti, il farro è ricco di proteine (il 15 % del suo contenuto nutrizionale), fibre (7%), vitamine del gruppo B, Sali minerali (fosforo, potassio, rispettivamente 420 e 440 grammi ogni 100 grammi di prodotto, poi calcio e magnesio). E’ anche poco calorico, perciò apprezzato da chi segue un regime ipocalorico.