Si è rivelato un metodo sicuro e affidabile per non mentire a sè stessi e utile per evitare amnesie «culinarie» e distrazioni
Quando si vuol dimagrire, è il « diario » che fa la differenza. Un carnet che bisogna portare sempre con sé, e sul quale si annota tutto ciò che si consuma, si riportano le misure delle porzioni, si descrive dettagliatamente come si è preparato il cibo, e quali condimenti si sono aggiunti. Può apparire maniacale ed è sicuramente un grosso sacrificio, ma sembra il sistema più sicuro per non cadere vittime di « distrazioni », e per non mentire a se stessi.
RICERCA AMERICANA- Una équipe americana del Fred Hutchinson Cancer Research Center ha ottenuto la collaborazione di 123 donne obese tra i 50 e i 75 anni, tutte in menopausa e molto motivate a dimagrire, e grazie a loro ha potuto effettuare uno studio-pilota sui comportamenti che favoriscono la riduzione dell’apporto calorico. Ha spiegato la dottoressa Anne McTiernan, che ha coordinato la ricerca : «Sapevamo già, da ricerche controllate che hanno comparato regimi diversi, che è più importante ridurre l’apporto calorico totale che limitarsi a una particolare composizione della dieta, per esempio proponendosi di valutare l’effetto di pasti poveri in grassi contro l’effetto di pasti poveri in glucidi».
Oltre a una dieta appropriata, a un gruppo di donne è stato dato il compito di compilare il « diario » alimentare, mentre un secondo gruppo ha seguito la strategia di saltare un pasto, e il terzo gruppo si è impegnato, una volta a settimana, a non bere o mangiare nulla fuori di casa. Alla fine dello studio, la media della perdita di peso è stata del 10% sul peso totale. Con una significativa differenza, però. Le donne che tenevano un « diario » alimentare avevano perso tre chili di più della media , mentre le donne che saltavano i pasti avevano perso 4 chili di meno della media, e quelle che non mangiavano e non bevevano fuori casa avevano perso 2,5 chili meno della media.