Soltanto uno dei vaccini disponibili contro i patogeni che causano la meningite oggi è obbligatorio. Ecco quali sono i vaccini disponibili e perché sono importanti
È obbligatorio vaccinarsi contro la meningite? In Italia vi sono una serie di vaccinazioni obbligatorie, ovvero imposte dallo stato con l'obiettivo di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni e per evitare epidemie di massa. Nonostante il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale abbia introdotto dal 2017 significative novità in termini di obbligo per i minori di 16 anni (pertosse, Haemophilus influenzae tipo B, morbillo, rosolia, parotite e varicella oltre a poliomielite, difterite, tetano, epatite B), le vaccinazioni contro la meningite da pneumococco o meningococco non sono obbligatorie, ma rimangono caldamente raccomandate, soprattutto per le fasce più a rischio: i bambini sotto al primo anno di vita e gli anziani oltre i 65 anni, ai quali il vaccino viene offerto gratuitamente.
L'IMPATTO DELLE VACCINAZIONI CONTRO LA MENINGITE
Ad oggi, in Italia, tra i vaccini contro i principali patogeni della meningite è obbligatorio eseguire solo quello contro Haemophilus influenzae tipo B. Qualunque sia la propria posizione rispetto al tema dell’obbligo, l'efficacia delle vaccinazioni rimane davanti agli occhi di tutti.
È importante sapere che oggi in Italia alcune forme di meningite sono quasi scomparse per effetto della copertura vaccinale nella popolazione. Fino alla fine degli anni Novanta la causa principale di meningite nei bambini era l’Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), per questo il vaccino contro questa forma di meningite è stato il primo a essere inserito nei calendari vaccinali nazionali. Oggi questa vaccinazione fa parte dell'esavalente, obbligatoria per tutti i bambini entro i primi tre mesi di età (in ciclo di base a due dosi più richiamo, al compimento di 2 mesi, 4 e di almeno 10 mesi di vita).
LA VACCINAZIONE ANTIMENINGOCCO
Anche l’infezione da meningococco C in Italia oggi si previene grazie alla relativa vaccinazione, introdotta in Italia nel 2005. La prima a inserire nel piano nazionale la vaccinazione contro il meningococco C è stata la Gran Bretagna, perché questo batterio poco più di quindici anni fa colpiva ogni anno circa 1.500 persone tra giovani e bambini, portandone al decesso circa 150 nel brevissimo tempo di due giorni e lasciando conseguenze molto gravi in oltre il 30% dei casi. In seguito, la vaccinazione di massa è stata eseguita anche in altri Paesi del mondo, compresa l’Italia. Per questo possiamo dire che HiB e meningococco C fanno molta meno paura. Ci siamo tutti dimenticati, in pochi anni dall’introduzione di questi vaccini, che queste malattie rappresentavano un grande pericolo soprattutto per i più giovani. Occorre anche ricordare, tuttavia, che è bene non abbassare la guardia. L’ultima introduzione è il vaccino di nuova generazione contro il meningococco di tipo B.
CHI DOVREBBE VACCINARSI, E QUANDO?
Quando sono raccomandate le vaccinazioni per la meningite? La vaccinazione è una scelta utile per tutti. Ma viene fortemente raccomandata alle persone in condizioni di fragilità e alle fasce d'età più a rischio. La vaccinazione contro lo pneumococco è raccomandata per i bambini al di sotto dei 5 anni (attualmente è disponibile un vaccino anti-pneumococco coniugato 13-valente somministrato insieme all'esavalente) e per gli adulti oltre i 65 anni (con un vaccino 23-valente in due dosi). La vaccinazione per il meningococco C è raccomandata nei bambini dopo il primo anno di vita e negli adolescenti, quella per il meningococco B è raccomandata per i bambini a partire dal quarto mese di vita.
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