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Oncologia
Antonella Cremonese
pubblicato il 08-02-2012

In alta montagna: ripararsi dal sole oltre che dal freddo



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Alleato della salute se preso con giudizio e con creme protettive per evitare scottature

In alta montagna: ripararsi dal sole oltre che dal freddo

Chi pensa ai danni delle scottature solari quando è inverno? Eppure bisognerebbe pensarci, e tutti i dermatologi sono d’accordo. Anche senza arrivare ad evocare il melanoma, il tumore maligno della pelle la cui apparizione raddoppia di frequenza ogni dieci anni, prevenire i danni del sole è importante anche nella stagione fredda. Si tratta di un argomento sottovalutato, e di cui si sa poco. Quando si parte per una “settimana bianca ”, si pensa senz’altro ad occhiali da sole adatti, ma molti trascurano di pensare agli effetti del sole alle quote di media o alta montagna.

CONDIZIONI CLIMATICHE- Partiamo dalle condizioni ambientali. In montagna la fascia atmosferica è meno spessa, e il sole è conseguenza più pericoloso che in pianura. Anche le condizioni climatiche sono importanti, ed è del tutto ingannevole pensare che il sole non ci scotterà perché è nascosto dietro le nuvole di una giornata coperta. Infatti, i raggi ultravioletti passano anche attraverso le nuvole, le quali quindi non costituiscono affatto una protezione. Pensiamo che i vestiti ci proteggano, e infatti è vero, ma le parti del corpo che rimangono scoperte (viso, orecchi, labbra) sono estremamente sensibili ai raggi ultravioletti, il 90 per cento dei quali sono riverberati dalla neve. E le creme di protezione? Ormai da anni è patrimonio comune della cultura di prevenzione fare uso di queste creme, che infatti svolgono egregiamente la loro azione. Quello che non si sa, è che spesso aver applicato la crema di protezione dà un senso di falsa sicurezza, tanto che si prolungano incautamente i tempi di esposizione al sole.

COME APPLICARE LE CREME PROTETTIVE- Anche il modo in cui si usa la crema entra nella dinamica della prevenzione: bisogna applicarla in maniera uniforme, e se ci si espone al sole con un vestiario ridotto (a torso nudo, per esempio) si dovranno usare le stesse precauzioni che si prendono d’estate sulla spiaggia, e non dimenticare di spalmarla dappertutto, nonché di ripetere abbastanza spesso questa operazione. Preso con razionalità e senza esagerare, il sole è apportatore di molti effetti benefici. Il più importante di questi effetti è che induce la produzione di vitamina D. E’ una vitamina che fa bene alle ossa (agli anziani si raccomanda, d’estate, di esporsi al sole 10-15 minuti al giorno) ma che aiuta anche a prevenire alcune malattie. In studi scandinavi e americani, si è visto che i tumori della prostata, dell’intestino e della mammella sono meno frequenti in chi ha buoni livelli di vitamina D. E lo stesso accade per malattie del sistema immunitario, come il diabete giovanile, la sclerosi multipla e l’artrite.

ALLEATO DELLA SALUTE- Quindi, il sole va trattato da alleato e non da nemico. Prendendo tuttavia alcune indispensabili precauzioni. Dovranno esporsi al sole molto moderatamente coloro che hanno pelle bianca e occhi chiari, capelli biondi o rossi. Chi è portatore di molti nei dovrà fare attenzione a proteggersi, perché anche se la relazione tra l’esposizione ai raggi solari e l’insorgenza del melanoma è ancora materia di dibattito e non ha evidenze scientifiche, la prudenza è d’obbligo. Nei Paesi europei il melanoma è abbastanza raro (7 casi ogni 100mila abitanti), ma non bisogna dimenticare che le scottature solari in tenera età sono fattori predisponenti all’insorgenza di questo tumore della pelle, potenzialmente letale e tuttavia curabile e guaribile se scoperto tempestivamente. 


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