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L'esperto risponde
Redazione
pubblicato il 13-06-2017

Memoria: perché i nomi tornano in mente soltanto a volte?


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Quando nomi e parole restano sulla punta della lingua. Antonio Malgaroli spiega a un'utente i meccanismi della nostra memoria

Memoria: perché i nomi tornano in mente soltanto a volte?

Problema memoria, ma non il solito, mi sembra. L’età c’entra, compirò 70 anni quest’autunno, e tante parole non mi vengono mentre parlo – e questo succede a tanti miei coetanei. Ma il fatto su cui vorrei chiedere lumi è che se mi metto lì decisa a farli saltar fuori, poi d’improvviso mi fioriscono nella mente e sulla lingua come per magia. Direi che le recupero tutte le parole renitenti alla mia memoria, non molto tempo dopo averle cercate. Oppure più tardi: oggi mi è saltato in mente, mentre passeggiavo, il cognome di una persona che ieri non riuscivo a ricordare e che, comunque, va detto, non frequento da oltre vent’anni. Eppure il suo nome mi è fiorito in testa oggi. La domanda a cui vorrei rispondesse un esperto è: ma dove stanno queste parole che subito non appaiono, ma dopo sì? Evidentemente il magazzino della memoria c’è ed è pieno: cos’è che non funziona nella trasmissione?Grazie. Ho una grande curiosità.

Lalla M.,
Ostia (Roma)


Risponde lo psichiatra Antonio Malgaroli, docente di fisiologia umana all’Università Vita-Salute San Raffaele a Milano

Quando si parla di memoria, bisogna distinguere la fase di apprendimento dalla fase di recupero delle informazioni memorizzate. Per quanto riguarda le memorie degli eventi della vita, per esempio il volto e il nome di una persona che abbiamo appena incontrato, nelle prime ore successive all'apprendimento queste vengono labilmente conservate in una regione del sistema limbico denominata ippocampo. Superata questa fase iniziale, le memorie verranno immagazzinate in maniera stabile e perenne in un recipiente che è rappresentato dalla corteccia cerebrale, nella sua porzione evolutivamente più recente, la neocorteccia.

Ora, la capacità di questo magazzino delle memorie è tale da non poter mai essere troppo pieno. Quindi indipendentemente da quanto appreso, le memorie dovrebbero essere sempre recuperabili. Purtroppo, esattamente come in magazzino molto disordinato, il problema è sempre l'ordine con cui abbiamo risposto gli oggetti. Le memorie ci sono, non sono state perse, ma finiscono per essere difficili da recuperare. Con l’età avanzata è abbastanza diffusa l’amnesia anterograda che lascia ricordare soprattutto le vicende lontane nel tempo e molto meno le informazioni che continuano ad affastellarsi, in modo confuso, nella mente. Ogni tanto ricompare un ricordo apparentemente perduto, quasi in maniera casuale, ma se avessimo voluto rievocarlo volontariamente non ci saremmo riusciti. Come fare?

Ora, anche se le memorie sono state riposte in modo disordinato, si può provare a recuperarle utilizzando delle associazioni, creando dei legami tra le informazioni che ci servono ed altre ad esse affini, andando indietro nel tempo al periodo in cui sono state salvate. Queste associazioni creeranno dei legami tra le memorie, una catena, e nel momento in cui una di questa venga rievocata, anche le altre seguiranno, un po' come se si aprisse un rubinetto per l'acqua.


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