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Redazione
pubblicato il 25-06-2013

I denti da latte vanno curati?



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Risponde Roberto Gatto, Professore Ordinario di Pedodonzia, Università degli Studi di L’Aquila

I denti da latte vanno curati?

Risponde Roberto Gatto, Professore Ordinario di Pedodonzia, Università degli Studi di L’Aquila

Sono preoccupata per il mio bambino poiché ha i dentini da latte cariati e non so come comportarmi. È utile una visita specialistica o toglierli? A.S., Vigevano

Risponde Roberto Gatto, Professore Ordinario di Pedodonzia, Università degli Studi di L’Aquila

I denti da latte si comportano esattamente come i denti permanenti, possono cioè cariarsi e quindi provocare dolore acuto e ascessi o essere oggetto di altre problematiche. Questo significa che fin dalla prima infanzia occorre prestare ai dentini che spuntano e che poi si perdono, tutte le cure necessarie come se si trattasse dei denti dell’adulto. Individuare il più precocemente possibile le lesioni cariose e curarle bene, significa garantire in futuro un cavo orale e denti permanenti più sani al proprio bambino.

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Una buona prevenzione, anche in caso di piccole problematiche, consente nella maggior parte dei casi di poter evitare l’estrazione dei denti; i denti decidui, infatti, non vanno mai tolti a cuor leggero poiché la loro perdita precoce potrebbe portare alla riduzione dello spazio destinato al rispettivo dente permanente e successivamente all'instaurarsi di potenziali malocclusioni. La regola quindi, anche con i denti da latte, deve essere sempre quella di ‘conservare’. Con questo obiettivo, è bene abituare il bambino fin da piccolissimo alla corretta igiene orale che significa pulizia delle gengive con una garzina sterile nei primi mesi di vita, passaggio allo spazzolino con i primi dentini, uso del dentifricio al fluoro e utilizzo del filo interdentale alla comparsa dei denti permanenti. Tutte operazioni da ripetere almeno 2 volte al giorno. Ci sono poi semplici ma importanti interventi preventivi da attuare a qualsiasi età: primo fra tutti l’uso del fluoro che rende i denti più resistenti. Il fluoro trasforma il minerale principale dello smalto, l’idrossiapatite, in un composto più resistente agli attacchi degli acidi. Il fluoro può essere assunto in forma topica (dentifricio, applicazioni di gel fluorati, vernici...) o sistemica (pillole).

Quest’ultima modalità viene utilizzata solo nei casi di bambini fortemente cariorecettivi. Va poi abbandonata la cattiva abitudine, quando il bambino è molto piccolo, di “addolcire” il ciuccio con del miele o dello zucchero perché questo favorisce lo sviluppo di carie aggressive e, in seguito, va ridotto il consumo di dolci e dolciumi in genere, concentrandone l’assunzione in un unico momento della giornata (meglio a fine pasto) dopo il quale i denti vanno subito lavati accuratamente. Oltre alla corretta igiene quotidiana e all’utilizzo regolare di fluoro topico è opportuno, a partire dai sei anni, sigillare i molari appena erotti con delle resine trasparenti che li proteggeranno dalla carie, la cui metodica è indolore ed efficace. Questi comportamenti semplici ma corretti hanno un unico risultato: un bel sorriso garantito da grandi.

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