L'associazione tra varicocele e subfertilità esiste, ma non è scontata. La diagnosi precoce riduce il rischio. La guarigione passa dall'intervento chirurgico o dalla embolizzazione dei vasi dilatati

Il varicocele è una dilatazione della vena che drena il sangue proveniente dal testicolo e la sua presenza è frequentemente associata all'alterazione dei parametri seminali. Sebbene i numerosi studi abbiano chiamato in causa molti fattori attraverso i quali il varicocele possa provocare riduzione della qualità del liquido seminale - aumento di temperatura, mancanza di ossigeno locale, stress e danno ossidativo, sostanze tossiche reflue nel testicolo -, la sua connessione con l'infertilità ancora non è completamente chiarita.
Ciò che si impone, una volta diagnosticato clinicamente un varicocele tramite una visita, è una valutazione specialistica con l'esecuzione di un ecocolordoppler dei vasi spermatici e un’analisi del liquido seminale, per poter rapidamente intervenire chirurgicamente o attraverso tecniche di radiologia interventistica (scleroembolizzazione) minimamente invasive, qualora fossero presenti alterazioni evidenti del liquido seminale.
La correzione tempestiva è fondamentale per consentire il miglioramento dei parametri seminali e ripristinare, del tutto o in parte, la fertilità.
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