I pazienti con forti credenze spirituali tendono ad avere un atteggiamento migliore verso la malattia. Ma in alcuni casi il tumore può mettere in crisi la fede
La pratica religiosa e la spiritualità più in generale possono rappresentare un supporto per chi affronta il cancro. Alcuni studi hanno verificato che i pazienti con forti credenze spirituali o religiose tendono ad avere un atteggiamento mentale migliore verso la malattia.
In particolare, tendono a sperimentare minore ansia, depressione, rabbia e disagio; hanno un minore senso di isolamento; si adattano meglio al cancro e alle terapie; tendono a percepire la malattia come occasione di crescita personale; sono maggiormente in grado di mantenere vive le relazioni sociali; nelle fasi terminali della malattia tendono ad accettarne con più serenità l’esito.
Tuttavia, esiste anche un rovescio della medaglia: in alcuni pazienti
la malattia può infatti mettere in crisi la spiritualità.