Continuare ad aver paura della malattia è comune per chi ha superato il cancro. L'ansia può attenuarsi con il tempo, ma in alcuni casi occorre l’aiuto di uno specialista
Sentirsi ansiosi e spaventati per il ritorno della malattia è la paura più
comune per chi ha superato il cancro. Si tratta di una paura che in alcun casi
può influenzare la capacità di vivere serenamente e fare progetti per il futuro.
La maggior parte dei malati riferisce che con il tempo le paure diminuiscono. Ma può bastare un piccolo stimolo perché si ripresentino: un’occasione speciale (un compleanno), un anniversario (la data in cui è stato diagnosticato il tumore), un appuntamento di controllo, il sentire parlare di cancro, vedere luoghi associati alla malattia (come l’ospedale), avere un sintomo che ricorda quelli associati al tumore.
Si tratta di un fenomeno normale, con cui occorre imparare a convivere. Il cancro è un’esperienza traumatica che non può essere cancellata, che in qualche modo entra a far parte della propria identità: è normale che di tanto in tanto possano riemergere le emozioni a esso associate. Se alcuni pazienti sono capaci di gestire le emozioni correlate al timore del ritorno della malattia, per un’altra parte di essi la paura che la malattia si ripresenti è costante, i pensieri sono intrusivi, ogni lieve malessere viene interpretato come un sintomo della recidiva, si è convinti che, indipendentemente dalla prognosi, il cancro ritornerà o è già ritornato senza che lo si sappia.
A seconda dei casi, si può stare sempre in allerta cercando informazioni sul tumore e sottoponendosi a esami su esami per cercare la ricomparsa del tumore. In altri ci si rassegna a un destino percepito come inevitabile e si evita ogni forma di controllo medico. In tutti i casi si diventa incapaci di vivere il presente e programmare il futuro. Se la paura di un ritorno del tumore è così intensa, è necessario chiedere l’aiuto di uno specialista. Oltre a peggiorare drasticamente la qualità di vita, questo atteggiamento può sfociare in un disagio psichico e un faticoso rientro ad una vita quotidiana.