Il Coronavirus può entrare nel nostro organismo anche attraverso le congiuntive. Per questo sarebbe meglio evitare le lenti a contatto. O, se indispensabili, sceglierle usa e getta
Da anni porto le lenti a contatto, senza particolari problemi. Ma in questi giorni sono più preoccupata, perché ho letto che una delle vie d'accesso del Sars-CoV-2 nel nostro corpo è rappresentata dagli occhi. Cosa dovrei fare, in questo momento?
Giada F. (Avellino)
Risponde Leonardo Mastropasqua, direttore della clinica oftalmologica e ordinario di malattie dell'apparato visivo all'Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti-Pescara
Il Coronavirus si può contrarre attraverso il contatto con le mucose della bocca, del naso e degli occhi. Quest'ultima via d'accesso non è nota a tutti, ma in realtà è stata quella che ha indotto in sospetto Li Wenliang.
Il collega cinese, poi deceduto proprio a causa di Covid-19, è stato il primo a lanciare l'allarme dopo aver osservato sette casi sospetti di congiuntivite, molto simili a quelli rilevati nel 2004 nel corso dell'epidemia di Sars. Grazie a lui oggi sappiamo che l'infiammazione dello strato più esterno della mucosa degli occhi può essere un primo sintomo di infezione, anche in assenza della febbre. Per questo è importante essere attenti a manifestazioni come l'arrossamento, il bruciore, la comparsa di secrezioni dagli occhi e la lacrimazione eccessiva.
Considerando che le mani possono essere il veicolo che porta il virus all'interno del nostro corpo, in questo momento sarebbe pertanto preferibile evitare l'utilizzo di lenti a contatto. Se proprio non si tollerano gli occhiali, è meglio scegliere lenti a contatto usa e getta, giornaliere. E avere cura, prima di compiere l'operazione, di lavare bene le mani con il sapone per almeno 20 secondi.
Colgo l'occasione per dare un'indicazione, infine, ai pazienti da poco operati per problemi oftalmologici. In molti, nelle settimane in corso, avrebbero dovuto sottoporsi a una visita di controllo. Ma queste sono state quasi ovunque annullate per far fronte all'emergenza in atto. Detto ciò, in questa fase è utile mettersi in contatto con il centro in cui ci si è operati per un follow-up telefonico. Così è possibile garantire la continuità assistenziale e valutare, nei casi più urgenti, l'opportunità di recarsi in ospedale.