Il consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per almeno sei mesi. Il virus Zika può essere trasmesso attraverso il liquido seminale
Niente sesso. O, tutt'al più, protetto. È quanto raccomanda l'Organizzazione Mondiale della Sanità a tutti coloro che sono rientrati da meno di sei mesi da uno dei Paesi in cui è presente il virus Zika, ritenuto responsabile dell'aumento dei casi di microcefalia.
La massima istituzione mondiale in campo sanitario ha così aggiornato le linee guida che raccomandavano cautela per i primi due mesi successivi al rientro da una delle aree a rischio. «Le nuove indicazioni sono valide sia per gli uomini sia per le donne, anche in assenza di sintomi», si legge nel documento.
L’aggiornamento si basa sui risultati degli ultimi studi sulla trasmissione sessuale del virus. Nelle ultime settimane sono stati verificati contagi da uomini e donne asintomatiche e si è visto che il virus può rimanere nel liquido seminale più a lungo del previsto.
TENERE LE ZANZARE LONTANE IN SETTE MOSSE
Zika è molto diffuso in diversi Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, ma nelle ultime settimane a preoccupare è stato sopratutto è l'aumento delle infezioni in corso in Asia. Le autorità di Singapore hanno confermato 41 casi trasmessi localmente, di cui 36 hanno riguardato operai stranieri al lavoro nel sito di Aljunied, nel sudest dell'isola. Zika sarebbe stato portato nel Paese nel maggio scorso da un 48enne che aveva viaggiato in Brasile.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).