Una donna su 10 soffre di sindrome dell’ovaio policistico, e per loro il rischio di diabete quadruplica. Perdere peso è la prima cura
Le donne con la sindrome dell’ovaio policistico sono a rischio, benché giovani, di sviluppare il diabete di tipo 2. La loro probabilità è infatti quattro volte maggiore che per le altre donne.
Questo risultato viene da una ricerca danese su quasi ventimila donne in età riproduttiva e con la diagnosi di ovaio policistico.
I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinic Endocrinology & Metabolism.
LA RICERCA
La ricerca è stata guidata da Katrine Hass Rubin, che è partita dal Registro danese nazionale dei pazienti per trovare i dati. Ha considerato la resistenza all’insulina che è tipica di chi ha la sindrome dell'ovaio policistico e che nasce dal fatto che muscoli, tessuto adiposo, fegato non rispondono correttamente all’ormone, cioè sono resistenti all’azione dell’insulina con conseguente aumentata produzione di insulina da parte del pancreas.
La conseguenza possibile è che, con l’andare del tempo, si esaurisca la possibilità di produrre insulina e si sviluppi diabete di tipo 2. Lo studio ha considerato le analisi cui sono state sottoposte le donne arruolate per conoscere i valori di glucosio, testosterone, trigliceridi e colesterolo.
Ognuna delle partecipanti è stata messa a confronto con tre donne scelte a caso dal gruppo di controllo senza sindrome dell'ovaio policistico, così da avere conferme più solide: in questo modo le donne coinvolte in totale sono state quasi cinquantacinquemila. Il risultato trovato è appunto il rischio moltiplicato per quattro di sviluppare il diabete 2 se si è affette da ovaio policistico.
SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO E RESISTENZA ALL'INSULINA: PERCHE' SONO SPESSO COLEGATE?
COS’È L’OVAIO POLICISTICO
Ma cos’è e come si manifesta l’ovaio policistico? Lo chiediamo a Silvia Fargion, responsabile di un reparto di Medicina interna al Policlinico di Milano: «I follicoli sono delle strutture dell’ovaio da cui origina l’ovulo che durante il normale ciclo ovarico arriva a maturazione e che poi verrà espulso con rottura del follicolo. Nell’ovaio policistico vi sono numerosi follicoli che si trasformano in cisti in quanto non hanno un normale ciclo ovarico. Con un esame ecografico si può, nella maggior parte dei casi, evidenziare non più l’ovaio con superficie liscia, ma pieno di cisti che possono essere di diversa dimensione. Se ve ne sono poche e piccole la cosa è più controllabile». Altrimenti? «L’ovaio policistico è la principale causa dell’infertilità femminile».
NO AL GRASSO VISCERALE
Si tratta di una condizione rara o diffusa? «Diffusissima. E’ rilevata nel 10 per cento delle donne. E si tratta di donne giovani. Hanno però un vantaggio: siccome in loro è alto l’ormone maschile, il testosterone, che spiega perché può essere presente anche irsutismo, sono in parte protette contro l’osteoporosi». Che cosa si può fare? «Di base sono persone sovrappeso oppure, se magre, hanno accumulato grasso viscerale, evidenziabile dall’aumento della circonferenza ombelicale. Quindi diciamo loro di cambiare stile di vita: ginnastica e dieta mediterranea. Devono dimagrire. Sono le stesse raccomandazioni che si fanno a chi ha la sindrome metabolica o ha il fegato grasso, che è data da un accumulo di trigliceridi e che si riscontra in moltissime donne con la sindrome dell'ovaio policistico».
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Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.