Il farmaco, utilizzato dai pazienti diabetici, si rivela efficace anche nelle donne affette dalla disfunzione ormonale
Sovrappeso. Acne. Ritardi nel ciclo mestruale. Comparsa, sul viso e sulla parte superiore dell’addome, di una leggera peluria. Sono i disturbi che segnala una donna su dieci, in età fertile, e che rimandano alla sindrome dell’ovaio micropolicistico, la più comune disfunzione ormonale entro i 50 anni che può anche compromettere la fertilità. A causarla un’eccessiva produzione di ormoni maschili da parte delle gonadi femminili, le ovaie.
C'è un nesso fra ovaio policistico e malattie metaboliche
LA DIAGNOSI
Riconoscere la sindrome non è semplice e non di rado la donna riceve una diagnosi soltanto dopo aver consultato diversi specialisti, dall’endocrinologo al ginecologo. Ad allarmare, all’inizio, è quasi sempre l’irregolarità del ciclo mestruale che, se abbinata a un eccesso di peso, può far pensare alla presenza del disturbo. Si possono escludere altre malattie con sintomi simili nel momento in cui si rileva un’eccessiva concentrazione di testosterone nel sangue, e la conferma arriva da un'ecografia che mostra ovaie ingrossate e piene di piccole cisti. I segni devono essere abbinati: il riscontro degli ultrasuoni non basta a formulare una corretta diagnosi.
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QUALE TERAPIA?
L’approccio punta a ridurre l’entità dei disturbi. Tutti gli specialisti sono concordi nel sottolineare che una riduzione del peso corporeo è il primo passo da compiere per migliorare il quadro metabolico, la funzione ovarica e il ripristino della fertilità. Quanto alle terapie, invece, aumenta l'attenzione per i benefici della metformina, farmaco impiegato in caso di diabete e da tempo usato anche per tenere sotto controllo i livelli di insulina nelle pazienti in sovrappeso (non per forza diabetiche). L’indicazione è confermata dauna metanalisi pubblicata su Human Reproduction che ha considerato 608 donne, di età compresa tra 12 e 39 anni. Dal confronto tra le pazienti che avevano seguito soltanto alcune raccomandazioni dietetiche e quelle che alla correzione degli stili di vita avevano abbinato la terapia farmacologica, è emerso che l’assunzione di una dose compresa tra 1,5 e 2 grammi al giorno di metformina risulta associata a una riduzione del peso corporeo, dell’indice di massa corporea, e alla regolarizzazione del ciclo mestruale. In sei mesi di terapia.
SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO E RESISTENZA ALL'INSULINA: QUALI SONO I PUNTI IN COMUNE?
I BENEFICI DELLA METFORMINA
Secondo Helena Teede, direttore dell’unità di ricerca sul diabete e docente di salute pubblica della donna alla Monash University di Melbourne, «mentre la correzione dello stile di vita è il primo passo nella gestione della sindrome dell’ovaio policistico, l’aggiunta di metformina migliora la gestione del peso corporeo e la regolarità del ciclo mestruale». Un riscontro che può essere spiegato con il legame tra la sindrome dell’ovaio policistico e la resistenza all’insulina, la condizione (viene curata con la metformina) che precede la diagnosi di diabete e che è corresponsabile dell’aumento dei livelli di testosterone nel sangue di una donna.
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Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).