Chiudi
Ginecologia
Redazione
pubblicato il 30-09-2022

La menopausa e la paura di sospendere la terapia ormonale sostitutiva



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Quando e come sospendere la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa? Si può scalare gradualmente? Le risposte della ginecologa

La menopausa e la paura di sospendere la terapia ormonale sostitutiva

Gentilissimi, assumo da molti anni (circa 15 anni) la terapia sostitutiva ormonale per la menopausa con un farmaco a base di tibolone da 1,5 mg. Mi trovo benissimo e non mi ha mai creato degli effetti collaterali. Ora a quasi 60 anni, i ginecologi che ho interpellato mi raccomandano di smettere. Ho però paura cosa mi potrebbe succedere se da un giorno all'altro dovessi smettere. Una ginecologa mi ha consigliato di dimezzare la pasticca per un periodo e poi sospendere del tutto. Cosa devo fare? Cordiali saluti 

Cristina (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)

 

 

Risponde Rossella Nappi, Prof. Ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Pavia IRCCS Policlinico S.Matteo e Presidente eletto della Società Internazionale della Menopausa (IMS)

 

Concordo con la sua ginecologa circa la possibilità di dimezzare il dosaggio della terapia ormonale sostitutiva (TOS). Mezza pasticca del farmaco che usa da 1,5 mg (principio attivo, Tibolone) può essere infatti assunta fino ai 75 anni di età con tranquillità.

Comprendo anche la paura di sospendere perché il timore è quello di alterare un equilibrio raggiunto. Ma non bisogna istaurare neppure un legame di dipendenza psicologica nei confronti del farmaco, anche se non ci sono rischi specifici, come sottolineato dalle linee guida italiane europee nordamericane e internazionali, circa un’assunzione prolungata nel tempo della terapia ormonale sostitutiva.

Download

REGISTRATI

per scaricare o sfogliare il materiale

Menopausa. I consigli alimentari della Fondazione Veronesi

CONTENUTO PLUS

Contenuto
Plus

Sei già registrato? ACCEDI

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

A patto che si seguano due principi fondamentali, validi per tutte le donne del resto, e che riguardano sia la decisione di assumere la terapia, sia la sua durata. Sono la personalizzazione e la scelta condivisa donna-ginecologo.

La terapia sostitutiva deve essere infatti cucita addosso alla singola donna, in base alle sue caratteristiche psico-fisiche, alle sue necessità, ai suoi fattori di rischio e, ovviamente, in relazione ai sintomi che la sua specifica menopausa sta manifestando. I sintomi coinvolgono tendenzialmente tutte le donne, ma con intensità e sfumature diverse.

Quando il sintomo per antonomasia, cioè le vampate di calore, diventa importante (oltre 35 vampate la settimana e più di un paio per notte) è fondamentale aiutare la donna con la terapia ormonale sostitutiva che ha un effetto positivo anche su altri sintomi come la secchezza vaginale, le alterazioni del tono dell’umore (ansia e depressione), l’instabilità emotiva, l’insonnia, i dolori osteo-articolari e le difficoltà di concentrazione.

Nel corso degli anni, inoltre, abbiamo visto attraverso l’analisi di numerosi studi, che le donne con sintomi più eclatanti sono quelle maggiormente a rischio di patologie cardiovascolari, malattie neurodegerative e l’osteoporosi. E questo non è affatto un caso, visto che la vampata di calore è di fatto un biomarcatore di come il cervello cerchi di regolare e supplire la carenza estrogenica.

Trattare le vampate di calore vuol dire quindi, non solo migliorare la qualità di vita della donna, ma anche fare prevenzione a lungo termine nei confronti di tutte queste importanti patologie e ridurre, per esempio, anche il rischio diabete (abbattimento del rischio del 13-15 %, percentuale molto significativa in medicina).

Per quanto concerne i rischi, è bene sottolineare che negli anni passati è stato messo in rilievo in maniera eccessiva l’aumento della possibilità di sviluppare il tumore alla mammella post assunzione terapia ormonale. Si tratta, come noto, di un tumore molto frequente e che colpisce una donna su otto nel corso della vita e la terapia ormonale sostitutiva lo aumenta in una percentuale molto bassa dopo 5-7 anni di assunzione. Anche gli effetti collaterali, ossia la tensione al seno, la ritenzione idrica, il conseguente aumento di peso e la cefalea, sono piuttosto rari e legati all’utilizzo di farmaci vecchi a dosaggio alto.

 Sostieni la ricerca, sostieni la vita. Dona ora per la ricerca contro i tumori femminili

Per combattere i tumori femminili la ricerca ha bisogno di te

Per combattere i tumori femminili la ricerca ha bisogno di te

Sostieni la ricerca,
sostieni la vita


Scegli la tua donazione

Importo che vuoi donare


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina