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Cardiologia
Daniele Banfi
pubblicato il 23-08-2011

Trapianti: 3 anni in lista d'attesa per il pancreas



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Nonostante l'eccellente organizzazione del servizio sanitario italiano, ancora troppe le persone in lista per ricevere un trapianto

Trapianti: 3 anni in lista d'attesa per il pancreas

Domenica 29 maggio si è celebrata la giornata della Campagna nazionale 2011 su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule. Uno dei dati che ha maggiormente impressionato è quello riguardante le liste di attesa.

Al momento infatti in Italia quasi 10 mila persone vivono nella speranza di essere chiamate, da un momento all'altro, per ricevere il tanto atteso trapianto.

Anche se ci fosse la migliore organizzazione al mondo, il fenomeno delle liste d'attesa è percepito dalla popolazione, e soprattutto da chi attende un organo, come un fattore fortemente critico. La possibilità di tornare ad una nuova vita è dipendente infatti da un gesto di altruismo e solidarietà di un’altra persona.

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LISTA DI ATTESA PER TRAPIANTO

Attualmente possono essere iscritti in lista di attesa per trapianto tutti i cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Non solo, anche tutti i cittadini stranieri purchè assistiti anch'essi dal nostro sistema sanitario. Sulla base di indicazioni nazionali ogni centro di trapianto ha il compito di valutare l’idoneità clinica dei candidati che afferiscono al proprio programma di trapianto e di curarne l’iscrizione e l’aggiornamento in lista di attesa.

QUALI REGOLE?

A differenza della lista pediatrica, che è una sola per tutta l'Italia, per gli adulti ne esistono diverse a seconda del centro trapianti. Le indicazioni fornite dal Ministero della Salute sono chiare: il numero di iscrizioni consentite varia a seconda della tipologia di trapianto. Nel trapianto di rene ogni paziente adulto può iscriversi nelle liste di attesa di un centro trapianti della regione di residenza e di un altro centro trapianti del territorio nazionale, di sua libera scelta. Se la regione di residenza effettua un numero di donazioni inferiore a 5 donatori per milione di abitanti, il paziente può iscriversi, oltre che nel centro dell’area di residenza, in due altri centri di sua scelta (tre iscrizioni complessive). Nel trapianto di fegato, invece, ogni paziente può iscriversi in un solo centro di trapianto del territorio nazionale di sua libera scelta. Per gli altri programmi di trapianto (cuore, polmone, pancreas) pur non essendoci specifiche Linee Guida di riferimento, si tende a privilegiare la “mono iscrizione” sul territorio nazionale effettuata sempre attraverso il centro trapianti prescelto dal paziente. Per il trapianto di intestino ci si può iscrivere al momento solo presso i tre centri autorizzati sul territorio nazionale, ovvero Bologna - S. Orsola, Roma - La Sapienza e Milano - Policlinico).

SITUAZIONE ITALIA

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, attualmente in Italia le persone che sono in attesa di un trapianto sono ben 9.668. 6.961 attendono un trapianto di rene, 1.234 un trapianto di fegato, 723 un cuore, 352 un polmone e 252 il pancreas. Un altro dato particolarmente interessante e poco trascurabile è quello della durata media di attesa in lista. Per un trapianto di reni si aspetta mediamente 3 anni, 2 per il fegato e 1,8 per i polmoni. Fanalino di coda è il pancreas, con un'attesa media di 3,25 anni.

 

LISTA TRAPIANTI PEDIATRICI

Diverso è il discorso per i trapianti pediatrici. In Italia esiste una lista unica. Come dichiara all'ANSA Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti, «il sistema di assegnazione degli organi funziona su base nazionale e i criteri di selezione dei piccoli malati che hanno necessità di ricevere un organo sono definiti da specialisti e seguono non solo l'urgenza ma la compatibilità del sistema immunitario, il gruppo sanguigno, il peso. Dunque, tutte le volte che c'é una donazione d'organo che può interessare i bambini (un fegato di un adulto può essere,diviso in due parti ed essere utilizzato per trapianto pediatrico) scatta la lista nazionale. Questo sistema è in vigore da 14 anni e ha dato ottimi risultati clinici».

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Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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