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Cardiologia
Serena Zoli
pubblicato il 19-08-2015

Chi mangia cioccolato ha un cuore più sano



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È il suggerimento che giunge da un ampio studio osservazionale. Da dimostrare un nesso causa- effetto, ma cresce l’interesse per i benefici dei flavonoidi sul sistema cardiovascolare

Chi mangia cioccolato ha un cuore più sano

Cioccolato, che passione. Fa bene al cuore solo a pensarci. E lo fa davvero, al prezioso muscolo e alle arterie, secondo diversi studi. Ora ne giunge uno dall’Inghilterra - pubblicato sulla rivista Heart - che ne decanta i benefici per la salute con un consumo «fino a cento grammi al giorno». Frenando l’entusiasmo, entriamo nei dettagli. La ricerca è un sotto-studio, compiuto nel Norfolk inglese, dell’Epic, amplissima indagine europea basata su dettagliati questionari riguardanti le abitudini alimentari e gli stili di vita eindirizzata a scandagliare l’epidemiologia del cancro. Questo studio ha preso in esame ventunomila uomini e donne adulti, inoltre gli stessi ricercatori hannoanalizzato i dati anche di otto studi precedenti, valutando complessivamente 158mila persone. I partecipanti sono stati seguiti per dodici anni e in questo tempo 3.013 di loro, il 14 per cento, hanno avuto un attacco cardiovascolare o un ictus per alcuni fatale, per altri no. 


Il cioccolato fondente fa bene ai denti?


DOLCE PREVENZIONE

Circa uno su cinque (20 per cento) di tutti i volontari dichiarava di non mangiare mai cioccolato, tra gli altri, invece, risultava un consumo quotidiano medio di sette grammi, con alcuni che arrivavano ai 100 grammi al giorno. Ed ecco le cifre del beneficio apparentemente elargito dal “cibo degli dei” maya: meno 11 per cento del rischio di malattia cardiovascolare e meno 23 per cento del rischio di ictus, con un complessivo meno 25 per cento della mortalità di tali eventi nei soggetti che assumevano da 16 a 99 grammi di cioccolato al giorno rispetto a chi non ne mangiava affatto, scrivono gli scienziati inglesi. Non si può però dire che la ricerca dimostri un rapporto di causa-effetto tra il mangiare cioccolato e il benessere di cuore e arterie, avvertono gli stessi autori dell’indagine. «Il nostro è solo uno studio d’osservazione», sottolineano, che si limita a riscontrare questa “associazione” nella vita di molti. Ma le cause delle diciamo “coincidenze” tra consumo di fondente e salute potrebbero in parte essere altre.

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LE CAUTELE SCIENTIFICHE

Questi distinguo li facciamo spiegare dalla dottoressa Monica Giroli, biologa specialista in Scienza dell’alimentazione all’Istituto cardiologico Monzino di Milano. «Sì, questo studio non dimostra una causa-effetto», dice, «perché potrebbero esserci altri fattori di rischio o di non rischio che contano. Per esempio, se si guardano i dati, si osserva che quanti consumano più cioccolato sono più giovani, più magri,con la pressione arteriosa bassa; non hanno diabete o altre patologie». Può accadere, invece, che quanti sanno di essere a rischio non mangino il cioccolato perché temono di ingrassare. 


Prepara un budino al cioccolato fondente seguendo la ricetta di Marco Bianchi

 

ANCHE AL LATTE

Questo studio, rispetto agli altri, ha la particolarità dipromuove anche il cioccolato al latte. «E’ l’unica ricerca in questo senso, tutti gli altri parlano di cioccolato fondente» dice la dottoressa Giroli. Gli studiosi del Norfolk commentano questo dato singolare ipotizzando che entrino in gioco, con effetti positivi, alcuni componenti del latte come calcio e acidi grassi. Per il cioccolato in sé, quali componenti agirebbero positivamente sul cuore e il suo sistema? «Si pensa che a influire sulla rigidità delle arterie e la pressione arteriosa, per esempio, possano esserei flavonoidi, sostanze antiossidanti che possono rallentare i processi di invecchiamento cellulare». La dottoressa Giroli “prescriverebbe” il cioccolato ai suoi pazienti con problemi cardiovascolari? «Diciamo che non lo sconsiglierei. Ci sono molti studi sui benefici del cioccolato… Però direi solo quello scuro, fondente. Più fondente e di buona qualità è, più flavonoidi ha». Cento grammi al giorno? «No, no, teniamoci a10-15 grammi, anche con dosaggi minori sono stati riscontrati notevoli benefici».

 

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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