La sensibilizzazione dei cittadini: così cresce il numero di interventi. L’approfondimento nella Giornata Nazionale dedicata alla donazione di organi
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A far la parte del leone è il rene, trapiantato in 1584 persone, pari al 79% dei pazienti in lista di attesa. Ma i più “fortunati”, se così si può dire, sono stati coloro che erano in attesa di un fegato nuovo, “accontentati” nell’83% dei casi (1056 gli interventi effettuati). Numeri difficili da interpretare per chi non ha mai avuto una simile esperienza, ma che valgono una vita per i 2976 italiani che nel 2014 hanno ricevuto un trapianto di organo: oltre che fegato e reni, cuore (226 interventi) e polmoni (126) gli altri coinvolti, con numeri stabili rispetto all’anno precedente. C’è un altro aspetto da sottolineare: la qualità dei progressi compiuti in sessant’anni, se si considera che il primo trapianto di reni fu realizzato soltanto nel 1954.
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CRESCONO I DONATORI
Il quadro che emerge è tutto sommato incoraggiante, nella drammaticità della situazioni vissute da questi pazienti. A confortare è soprattutto l’impennata di donazioni - 1172 i donatori effettivamente utilizzati - registrata nel 2014. A contribuire a questo trend, oltre alla sensibilizzazione da parte della cittadinanza (sul totale degli accertamenti di morte eseguiti nel 2014, solo nel 31 % vi è stata opposizione al prelievo), l’aumento degli accertamenti di morte cerebrale eseguiti. Un dato che, secondo il Centro Nazionale Trapianti, può essere «attribuibile allo sforzo delle rianimazioni, dei coordinamenti regionali per i trapianti e della rete che sovrintende la sicurezza e il controllo delle patologie trasmissibili tra donatore e ricevente». Nell’ultimo anno sono cresciuti anche i trapianti di tessuti (+10,9%): cute, cartilagini, legamenti, ossa e cornea. In aumento pure i trapianti allogenici di cellule staminali emopoietiche1695 gli interventi effettuati), talvolta ultima chance per chi ha un mieloma, una leucemia o un linfoma.
COME DONARE?
Per donare un organo, una volta deceduti, è necessario aver compilato in vita la dichiarazione di volontà (vedi glossario). I donatori sono persone di qualunque età che muoiono a causa di una lesione irreversibile al cervello (emorragia, trauma cranico, aneurisma) o di un prolungato arresto cardiaco, accertato tramite elettrocardiogramma per almeno venti minuti. La qualità, degli organi e dei tessuti, viene valutata prima di procedere al prelievo, che può riguardare tutti gli organi che risultano prelevabili (vige il divieto per cervello e testicoli). Pochi mesi fa il fegato estratto da una donna di 93 anni di Roma è stato trapiantato in una ragazza milanese di 25 anni: segno che se la funzionalità dell’organo è integra, non esistono limiti di età assoluti. In presenza di malattie infettive trasmissibili, l’idoneità dell’organo al trapianto è valutata dai medici.
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LISTE DI ATTESA
Al 31 dicembre scorso i pazienti in lista di attesa lungo la Penisola erano 8758, la maggior parte dei quali per un rene (6538). Sono 1042 i pazienti iscritti in lista per il fegato, 719 per il cuore e 368 per il polmone. «Dati stabili - fanno sapere dal Centro Nazionale Trapianti - dovuti a un maggiore equilibrio, rispetto al passato, tra i flussi di entrata e di uscita». Per vederli diminuire, sono diverse le procedure in fase di valutazione: dalla donazione da vivente all’aumento del prelievo di organi, quando possibile, dalle persone per cui è stata certificata la morte cardiaca.
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Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).