Un primo screening è possibile nella Giornata mondiale del rene dell’8 marzo, con visite negli ospedali e test nei camper in diverse città italiane
Un primo screening è possibile nella Giornata mondiale del rene dell’8 marzo, con visite negli ospedali e test nei camper in diverse città italiane
Vi sono molte persone malate di rene e gran parte di esse non ne è a conoscenza. E’ per questo che la malattia renale è detta epidemia silenziosa. Si tratta di soggetti asintomatici, apparentemente in buona salute, ma con forme iniziali di malattia. I rischi dietro l’angolo in questi soggetti possono essere di due tipi: le malattie cardiovascolari, ad es. l’infarto o l’ictus, in quanto le malattie renali aumentano il rischio di malattie cardiache e della circolazione; lo sviluppo di una insufficienza renale così avanzata da poter essere curata solo con la dialisi o con il trapianto di rene. Eppure basta un semplice esame delle urine accompagnato dalla quantificazione dei livelli di creatinina nel sangue per prevenire l’eventuale malattia e rallentare il decorso del danno renale. Purtroppo, questo test viene trascurato nella richiesta generale degli esami e l’individuo si accorge della malattia soltanto quando è già in stato avanzato. Quando la creatinina raggiunge il valore anche di poco superiore alla norma (a seconda dei valori di riferimento del laboratorio) si può essere in presenza di malattia.
QUANTI MALATI - Sono 5 milioni, infatti, gli italiani con i reni malati, i quali a causa di una ridotta funzionalità dell’organo-filtro rischiano complicanze cardiovascolari o di finire in dialisi e di aver bisogno un trapianto di organo. Ma sono più del doppio, 13 milioni, gli italiani che soffrono di malattie renali ai vari livelli di gravità. Numeri che sono in progressivo aumento, parallelamente all’invecchiamento della popolazione e alla diffusione di malattie croniche come diabete, obesità e ipertensione. Condizioni patologiche che mettono ancora più a rischio i nostri reni. Per rallentare, arrestare o addirittura invertire la marcia verso l’insufficienza renale cronica (emergenza sanitaria che costa 2 miliardi di euro all’anno), la parola d’ordine è giocare d’anticipo, cioè sottoporsi all’esame chimico e microbiologico delle urine e ai test dei livelli di creatinina nel sangue. Analisi ben note ai nefrologi, ma che potrebbero essere proposte da tutti i medici di base per verificare la funzionalità dei reni, come propongono più frequentemente i nefrologi ai campioni dello sport.
ALLEANZA CON LO SPORT - E’ per questo che la Giornata mondiale del rene, che si tiene giovedì 8 marzo, in concomitanza con la festa della donna, promossa dalla Società italiana di nefrologia (SIN) e dalla Fondazione italiana del rene (FIR) in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e la Società internazionale di nefrologia, si sviluppa in alleanza con il mondo dello sport. Domenica scorsa, infatti, in tutti i campi di calcio della serie A, grazie alla collaborazione della Lega calcio, sono stati esposti striscioni che segnalavano la Giornata mondiale del rene. Il volto dell’edizione 2012 di questa giornata è quello della pluricampionessa mondiale di canoa Josefa Idem, che parteciperà a Londra alla sua ottava edizione olimpica. «Il suo è un risultato frutto di duri allenamenti – dice la professoressa Rosanna Coppo, presidente della SIN, di uno stile di vita corretto, ma anche di controlli medici periodici, fra i quali anche i test della creatinina per valutare la funzionalità renale e salvare i reni da possibili malattie».
LA MANIFESTAZIONE - In questa giornata sono previste visite gratuite in 215 centri di nefrologia sparsi in tutto il paese, test della pressione e delle urine offerti su camper ambulatori sistemati in piazze di 36 città di 15 regioni, visite in 35 scuola di 24 città. Per avere notizie più aggiornate basta collegarsi al sito www.sinitaly.org e www.fondazioneitalianadelrene.org. La cura delle persone con malattie renali croniche investe problematiche sanitarie di diagnosi precoce, socio-assistenziali ed economiche. Per poterli curare, per potere prevenire le complicanze cardiovascolari e l’evoluzione verso la dialisi é necessario individuare i pazienti con malattie renali misconosciute. Questo richiede pochi e non costosi esami di screening, ma soprattutto richiede la sensibilizzazione dei cittadini e la formazione dei medici spesso non adeguatamente aggiornati sull’argomento. Su questa strada si è posizionata l’Associazione Aspremare, (www.aspremare.it) per la prevenzione, lo studio e la cura delle malattie renali, che da oltre trent’anni organizza corsi di formazione per medici e sensibilizzare la popolazione ad avere più cura dei propri reni. «Il nostro lavoro di informazione, di ricerca e di stimolo ai giovani medici – dice Gherardo Buccianti, neurologo, presidente di Aspremare – ha contribuito a posizionare la malattia renale nel ruolo essenziale per la prevenzionee delle malattie cardiovascolari»
Edoardo Stucchi